Attenuato il coprifuoco diurno nel distretto di Kandy, nello Sri Lanka, dove 3 persone sono state uccise in disordini anti-musulmani, ma la situazione resta tesa nella regione centrale del Paese. Le scuole sono chiuse e le forze di sicurezza pattugliano le strade. Oltre 200 abitazioni, negozi e veicoli sono stati dati alle fiamme in 3 giorni di violenze provocate dall'uccisione di un buddista da parte di una folla musulmana la scorsa settimana, alla quale e' stato risposto con attacchi a persone e proprietà.
Scontri
I disordini sono cominciati lunedì e sono peggiorati il giorno successivo con la morte di un musulmano in un edificio dato alle fiamme. Le autorità hanno imposto un coprifuoco di 24 ore mercoledì ma dopo una notte di calma ha deciso di allentare la stretta.
Il Kandy
La regione di Kandy, a un centinaio di chilometri dalla capitale, Colombo, è una zona popolare tra i turisti e i pellegrini buddisti. Il governo ha affrontato le violenze ristabilendo lo stato d'emergenza in tutto il Paese e restringendo l'accesso a Internet e ai social. Nella zona si è recato mercoledì il presidente Maithripala Sirisena, che ha assicurato di aver dato “ordine che sia usata tutta la forza della legge contro gli agitatori”. Rinforzi sono stati inviati nella regione per aiutare la polizia.
La situazione
I buddisti sono la maggioranza della popolazione cingalese, il 75% di 21 milioni, mentre i musulmani rappresentano il 10%. E' la prima volta in sette anni che lo Sri Lanka ristabilisce lo stato d'emergenza dopo averlo attuato per quasi 30 anni a causa della guerra civile contro le forze Tamil che si è conclusa nel 2009. Il Parlamento martedì aveva presentato pubbliche scuse alla minoranza islamica per l'ondata di violenze che l'ha colpita. Scontri tra le due comunità si erano già avuti di recente, nel novembre scorso e ancora prima nel giugno 2014.