Un kamikaze si è fatto esplodere oggi fra un folto gruppo di manifestanti nei pressi della casa del governatore nella provincia di Khost, nell’est dell’Afghanistan. L’esplosione ha provocato 17 morti e 50 feriti, come ha reso noto Tolo Tv, citando il capo della polizia provinciale. L’attentato non è stato rivendicato, è stato pubblicato solo un tweet del portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid in pashto, in cui nega qualsiasi responsabilità della sua organizzazione nel suo attentato.
I talebani afghani erano stati estromessi dal potere nel 2001, dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti. Da allora combattono per far cadere il governo di Kabul, che ha il sostegno americano, soprattutto negli ultimi mesi hanno intensificato gli attacchi, dopo che le forze hanno lasciato il paese alla fine del 2014, tanto che lo stesso Obama ha fermato il ritiro delle truppe dal Paese.
I manifestanti di Khost erano scesi in piazza contro il governatore della provincia Abduljabar Naeemi, accusato di corruzione rampante e appropriazione indebita. La situazione nel Paese è sempre più tesa, come mostra anche un recente rapporto dell’Onu, nel quale si legge che le vittime civili in Afghanistan sono aumentate nel 2014 del 22%. La causa, secondo le missioni delle Nazioni Unite, sono da attribuirsi proprio all’intensificazione degli atti di guerriglia urbana, che hanno causato la morte di 10.548 innocenti.