Ancora una volta una bambina è stata usata come kamikaze, la strage in questo caso interessa il Camerun. Più precisamente la piccola si è fatta esplodere in un bar di Maroua a nord del Paese, uccidendo 20 persone. Non ci sono ancora state rivendicazioni, ma si ipotizza che l’attacco sia opera degli integralisti islamici nigeriani di Boko Haram, che di recente hanno compiuto vari e sanguinosi assalti nei villaggi del Camerun, costate la vita a 25 civili.
A Maroua, importante città commerciale al confine con Nigeria e Ciad, tre giorni fa due attentati simultanei avevano causato 13 morti. Anche in questo caso si ritiene che a colpire sia stato il Califfato Nero. Secondo la tv statale, l’attentatrice che si è immolata nel bar aveva 10 anni. Nella deflagrazione sono rimaste ferite 79 persone. Il locale “Boucan” era uno dei più noti e frequentati della zona. La forze di sicurezza hanno subito compiuto rastrellamenti nel territorio e hanno arrestato diverse persone.
La furia di Boko Haram si è inasprita da quando sono stati schierati oltre 7500 uomini dell’Unione Africana per combattere il terrorismo. Soprattutto negli ultimi mesi il gruppo estremista ha dovuto fare i conti con diversi fallimenti, motivo per cui hanno aumentato gli attacchi e la violenza nei confronti della popolazione non solo nigeriana, ma anche del vicino Camerun e del Ciad.