Altri due arresti, definiti “importanti” da Scotland Yard, sono avvenuti nell’Inghilterra centrale e settentrionale in relazione all’attacco di Westminster. A renderlo noto ĆØ stato Mark Rowley, vice capo della polizia di Londra, il quale ha fatto sapere che i due fermi sono stati effettuati, rispettivamente, nel West Midlands e nel North West.Ā L’attentatore di Londra, identificato con il nome diĀ Khalid Masood,Ā era un britannico di 52 anni originario del Kent, giĆ noto agli 007 britannici. Secondo quanto diffuso dai media locali, tale nome sarebbe stato assunto dopo la conversione all’Islam: l’uomo si chiamerebbe, in realtĆ , Adrian Russell AjaoĀ ma, secondo quanto emerso finora, avrebbe utilizzato diversi nomi fittizi. Le Forze dell’ordine hanno in seguito diffuso la foto del killer, il quale avrebbe ricoperto l’incarico di insegnante. E’ nel frattempo salito a cinque il numero delle vittime, con il decesso di un uomo di 75 anni il quale aveva riportato gravissime ferite.
Noto agli 007
Solo qualche ora prima della rivelazione dell’identitĆ del killer, l’attentato ĆØ stato rivendicato dal sedicente Stato islamico, secondo quantoĀ riferito dall’agenzia di stampa vicina al gruppo jiahdista, Amaq, la quale attribuisce l’attacco a “un soldato del Califfato”. L’ispirazione dal “terrorismo internazionale”Ā stava emergendo anche dalle indagini condotte da Scotland Yard – secondo quanto riferito dallo stesso vice capo della polizia di Londra Mark Rowley – che aveva ribadito comeĀ l’uomo avesse agito da solo, mentre i sette arresti compiuti in diverse localitĆ del Paese riguardano possibili fiancheggiatori ma non complici. Ancor piĆ¹ esplicito era stato il ministro britannico della Difesa, Micheal Fallon, per il quale l’attentato ĆØ “legato in qualche forma al terrorismo islamico“. Gli investigatori, ha sottolineato Fallon, “hanno lavorato duro nella notte sul retroterra (dell’attentatore), oltre che per stabilire come si sia procurato l’automobile (con cui ha investito i passanti), dove la vettura sia stata negli ultimi 1-2 giorni e chi abbia potuto o non potuto aiutarlo”. La premier inglese, Theresa May,Ā intervenuta alla Camera dei Comuni, aveva giĆ specificato come l’attentatore fosse “un cittadino britannico noto ai servizi segreti del Regno Unito”.Ā L’inquilina di Downing Street aveva poi ribadito: “Non abbiamo paura e non ci facciamo intimorire”. May avevaĀ concluso il suo intervento ribadendo come si fosseĀ trattato di “unĀ attacco contro la gente libera”,Ā ma chiarendo come “non ci siaĀ ragione di temere nuovi attacchi”.
L’indagine
Uno dei blitz delle forze dell’ordine ĆØ avvenuto a Birmingham, dove sono finite in manette 8Ā persone sospettate di aver svolto un qualche ruolo nell’attentato a Westminster, nel quale sono morte 5Ā persone (tra cui un poliziotto, morto sul posto, mentre un’altra vittima ĆØ spirata diverse ore dopo) e altre 40 sono rimaste ferite. Gli altri raid sono stati compiuti dalla polizia in diverse zone del Paese. Scotland Yard continua a fornire poche informazioni sull’evoluzione dell’investigazione antiterrorismo avviata subito dopo l’attacco.Ā Il vice capo della polizia di Londra, Mark Rowley ha chiesto ai media di non rivelareĀ l’identitĆ dell’assalitore. “Riconosco che i media stanno facendo progressi verso l’identificazione dell’attentatore – ha detto -. Continuo a chiedere che questo nome non venga pubblicato mentre siamo in una fase cosƬ delicata delle nostre indagini, e mentre continuiamo a condurre arresti e perquisizioni“.
Ritorno alla normalitĆ
Londra, intanto, prova a tornare alla normalitĆ . Oggi riprenderanno i lavori delle camere, mentre tutte le stazioni della metropolitana – fatta eccezione per quella di Westminter – sono state riaperte. Stasera in Trafalgar Square si svolgerĆ una veglia di preghiera per le vittime, cui parteciperĆ anche Sadiq Khan, primo sindaco musulmano della capitale britannica. Ā “I londinesi non si faranno mai intimidire o piegare dal terrorismo” ha rimarcato. Per tutelare la sicurezza “ci saranno piĆ¹ poliziotti nelle strade, armati e non”.
SolidarietĆ
Alla cittĆ e al Regno Unito continuano ad arrivare attestati di solidarietĆ dai leader della comunitĆ internazionale. La premier Theresa May ĆØ stata contattata persino da Recep Tayyp Erdogan, i cui rapporti con l’occidente sono da qualche tempo ai minimi storici e che poche ore prima dell’attentato aveva profetizzato: “Con questa Ue nessun europeo puĆ² sentirsi sicuro“. “Condanno con forza l’attacco terroristico a Londra – ha scritto il presidente turco – il terrorismo ĆØ la piĆ¹ grande minaccia alla pace e alla sicurezza globali”.Ā Vladimir Putin si ĆØ invece affidato a una telefonataĀ a May per presentare le condoglianze del popolo russo al Regno Unito. Il segretario del Partito comunista cinese, Xi Jinping, ha invece inviato un messaggio di cordoglio alla regina Elisabetta II. “Il terrorismo ĆØ nemico comune della comunitĆ internazionale – ha rimarcato – e la Cina ĆØ contro ogni forma di terrorismo”. Anche Papa Francesco ha manifestato il suo dolore per le vittime dell’attacco terroristico e la sua vicinanza alla cittĆ di Londra, dicendosi “profondamente addolorato per la perdita di vite e per i feriti causati dall’attentato”.