Il presidente dello Yemen, Abde Rabbo Mansur Hadi, in seguito all’attentato kamikaze di ieri a Sana’a, ha ordinato che vengano formate due commissioni d’inchiesta. Questo è l’unico provvedimento che Hadi ha potuto adottare in quanto lo Yemen è ancora senza governo, dopo la rinuncia di Ahmed Bin Mabruk di guidare un nuovo esecutivo di unità nazionale creato “per preservare l’unità nazionale e proteggere il Paese dalle divisioni”.
Intanto i ribelli sciiti dell’imam Abdel Malik al Houthi continuano ad assediare la capitale Sana’a occupandone i centri di potere.
Ieri due kamikaze hanno preso di mira dei ribelli sciiti insieme ad un posto di blocco dell’esercito nel sud-est del Paese causando in totale almeno 67 morti e decine di feriti. Sana’a, occupata dal 21 settembre dai ribelli, ha assistito inerme all’esplosione di un attentatore suicida nella piazza centrale di Tahrir che ha provocato la morte di 47 persone tra cui alcuni bambini. Un’altra persona si è fatta esplodere all’altezza di un posto di blocco a un ingresso della piazza. Dopo i gravi fatti, i militanti sciiti sono scesi in piazza scandendo slogan contro il presidente Hadi. L’attentato è stato attribuito ai militanti di Al Quaeda nella penisola arabica.