Undici ore di terrore. E’ quanto è durato l’attacco al campus dell’Università americana a Kabul (Auaf) iniziato intorno alle 19 locali di ieri e conclusosi nelle prime ore della mattinata di oggi. Il bilancio delle forze dell’ordine parla di 15 morti (sette studenti, cinque membri delle forze di sicurezza e tre militanti) e 44 feriti.
Il capo della brigata criminale della polizia della capitale, Faridoon Obidi, ha sottolineato che nel loro intervento le forze di sicurezza afghane hanno tratto in salvo 700 studenti, decine di professori ed impiegati. Alcuni insegnati e studenti, ha aggiunto, hanno riportato ferite dovute a schegge di vetro. Obidi ha poi chiarito che, a parte il kamikaze che si è fatto esplodere su un veicolo all’ingresso del campus, due militanti sono stati uccisi dalle forze speciali. L’ufficiale non ha però potuto escludere che qualche altro membro del commando possa essere fuggito dopo l’attacco.
L’operazione terroristica non è stata ancora rivendicata. Interrogato sulle eventuali responsabilità dei talebani, il loro portavoce Zabihullah Mujahid ha risposto in un sintetico messaggio via WhatsApp: “Le nostre indagini al riguardo sono in corso in questo momento, non possiamo dire nulla”. I media sottolineano oggi che la Auaf è frequentata da figli di famiglie afghane di classe alta, fra cui ministri e ufficiali dell’esercito.