E’ di 17 morti, fra cui alcuni stranieri, il bilancio di un attacco terroristico condotto dalle milizie qaediste di al Shaabab in un ristorante di Mogadiscio. Le forze di sicurezza somale hanno posto fine all’assedio, andato avanti per tutta la notte, solo alle prime luci dell’alba. Tutti e cinque gli assalitori sono stati uccisi ha reso noto il capitano Mohamed Hussein, della polizia somala. I terroristi avevano preso in ostaggio un imprecisato numero di persone, e secondo quanto si apprende, i militari hanno fatto uscire i sopravvissuti e accompagnato in ospedale i feriti.
Dopo avere fatto esplodere un’autobomba all’entrata del locale i terroristi hanno costretto le persone che stazionavano all’esterno della Pizza House ad entrare nel ristorante e poi hanno aperto il fuoco, seminando il panico tra la gente. Momenti di forte tensione a tarda serata quando il capitano Mohamed Hussein ha reso noto che le forze dell’ordine erano riuscite ad uccidere due assalitori e a liberare una decina di ostaggi, ma senza mettere fine all’assedio, complicato anche dal fatto che i terroristi avevano staccato la corrente elettrica.
In un primo momento si era appreso che ad essere preso dagli Shabaab era stato il Posh Treats, un ristorante frequentato dalle elite somale non distante dal primo, ma poi la polizia ha precisato che l’obiettivo era una Pizza House. Le forze della sicurezza hanno comunque provveduto a sgomberare il personale ed i clienti del Posh Treats, tra cui alcuni etiopici, kenyani ed altre persone dello staff. Non è la prima volta che i fondamentalisti somali legati ad al Qaeda si lanciano in simili attacchi, travestiti per l’appunto da soldati. Tra i loro obiettivi negli anni scorsi ci sono stati gli hotel, i checkpoint militari e soprattutto le zone vicine al palazzo presidenziale a Mogadiscio.
Nei giorni scorsi le forze Usa hanno condotto un attacco contro un campo degli Shabaab a circa 185 miglia a sudovest di Mogadiscio. L’operazione – ha spiegato Dana W. White, portavoce del Pentagono – è stata effettuata in coordinamento con i partner regionali come risposta diretta alle azioni degli Shabaab, compresi i recenti attacchi alle forze somale. Il presidente somalo Mohamed Abdullah Mohamed ha confermato il raid precisando che grazie a questa azione si riuscirà a garantire la stabilità della regione riducendo le minacce dei fondamentalisti.
La sicurezza della Somalia resta una delle priorità per il governo di Mogadiscio e per i 22 mila uomini della forza dell’Unione Africana dispiegata nel Paese del Corno d’Africa. Tuttavia nel 2018 l’Amisom dovrebbe iniziare a ritirarsi per lasciare definitivamente il Paese nel 2020.