Il terrore colpisce in Burkina Faso. In una srie di attacchi portati a segno a Ouagadougou, capitale del Paese, sono morte 34 persone e almeno 50 sono rimaste ferite.
Commando in azione
L'attentato è stato eseguito in modo simultaneo in diversi punti della città e contro altrettanti obiettivi: l'ambasciata e l'Istituto culturali francesi, il quartier generale militare burkinabè, le aree in cui sorgono l'edificio del governo e quella degli uffici delle Nazioni Unite, e, secondo quanto riportato dalla Bbc, la sede della tv nazionale. Lì si sarebbe verificata la stessa scena vista davanti all'ambasciata: gli aggressori urlavano “Allahu Akbar“, mentre sparavano all'impazzata.
Strage
Un'esplosione, probabilmente di un'autobomba, ha invece scosso il quartier generale dell'esercito e causato un denso pennacchio di fumo nero poi twittato da blogger e giornalisti locali. Il bilancio pù pesante delle vittime riguarda l'assalto al centro militare: lì i morti sono 28, di cui almeno 7 erano terroristi, così come i 6 che hanno perso la vita nell'attacco all'ambasciata.
Sotto attacco
Il presidente francese, Emmanuel Macron, è stato informato immediatamente dell'accaduto, mentre l'ambasciatore francese in Burkina Faso, Xavier Lapdecab, veniva “esfiltrato” dalla sede della rappresentanza diplomatica di Ouagadougou facendolo imbarcare su un elicottero. “Siamo sotto attacco. Restate dove siete“, era l'avviso rivolto dalla pagina Facebook dell'ambasciata ai propri connazionali. Poi, almeno per quanto riguarda i francesi, la situazione è tornata “sotto controllo”, ma oggi Macron sa che la jihad non è disposta ad arrendersi alla sua svolta e a cedere un minimo di forza raggiunta in questi anni in cui l'Africa è diventato il nuovo hub del terrorismo internazionale.
Precedenti
L'attacco odierno è l'ultimo di una lunga serie cominciata il 15 gennaio 2016, quando tre giovani combattenti di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) presero d'assalto il caffè Capuccino e l'albergo Splendid e uccisero 30 persone. Lo scorso agosto, 18 persone sono state uccise all'esterno del ristorante Aziz-Istanbul, molto frequentato dagli stranieri. Le regioni settentrionali sono regolarmente teatro di attacchi contro forze di sicurezza e civili. In base a stime diffuse dalla stampa locale una cinquantina di persone hanno perso la vita in 20 attacchi diversi commessi negli ultimi tre mesi nel nord del Paese. A questi si aggiungono rapimenti di cittadini stranieri in territorio burkinabè.