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Asse Cina-Ue per la riforma della Wto

L'Unione europea e Cina puntano ad “ammodernare gli strumenti” dell'Organizzazione mondiale del commercio e per questo formeranno un gruppo ad hoc. 

Il progetto

L'idea è nata nel corso dell'edizione annuale dello Eu-China High Level Economic Dialogue, che si è tenuta  a Pechino e ha visto protagonisti il vice presidente della Commissione Europea, Jyrki Katainen, e il vice premier cinese, Liu He. Al termine dei colloqui, Cina e Unione Europea si sono dette d'accordo nell'opposizione al protezionismo commerciale, un richiamo alle dispute che entrambi hanno in corso con l'amministrazione Usa guidata da Donald Trump, che intende imporre dazi al 20% sulle importazioni di auto assemblate nell'Unione Europea e dazi fino 450 miliardi di dollari di merci importate dalla Cina. 

Rapporti

“Ci vorrà un po' di tempo per organizzarlo”, ha detto Katainen durante una conferenza stampa al termine del dialogo con Liu, “ma questo non significa che nel frattempo le due parti non debbano migliorare le proprie practices” nel commercio. Sul piano bilaterale, Katainen ha poi parlato di passi avanti nei colloqui sugli investimenti tra Cina e Unione Europea, che serviranno “per portarci più vicino all'adozione dell'accordo complessivo sugli investimenti“. Durante le discussioni con la controparte cinese, che ha definito “aperte e schiette“, sono emerse, però, anche le difficoltà nel rapporto bilaterale tra Pechino e Bruxelles. Tra i punti di frizione nel rapporto bilaterale, Katainen ha citato i trasferimenti forzati di tecnologia in Cina – che rimangono “di comune preoccupazione per Unione Europea e Stati Uniti” – i sussidi alle imprese di Stato, e la sovrapproduzione cinese di acciaio. Katainen non ha nascosto i problemi delle relazioni bilaterali. “I gruppi dell'Unione Europea stanno investendo sempre di più in altri mercati, eccetto la Cina, dove gli investimenti Ue decrescono”, ha dichiarato Katainen. “Ci deve essere qualcosa che non funziona”, ha commentato. L'Unione Europea, ha proseguito il vice presidente della Commissione Europea, “è un mercato completamente aperto agli investimenti cinesi e i nostri concittadini chiedono reciprocita'”. 

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