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Assange, la Svezia riapre le indagini

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Si fa ancora più seria la situazione di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks e protagonista di uno dei casi più controversi degli ultimi anni. Dopo il suo arresto avvenuto nell'ambasciata dell'Ecuador di Londra, avvenuto dopo la revoca dell'asilo politico concesso dall'autorità di Quito, anche la Svezia ha infatti deciso di riaprire le indagini a suo carico, in realtà il fascicolo più vecchio dei due aperti sul programmatore australiano: in quel Paese, Assange è accusato di stupro e molestie sessuali nei confronti di una donna, un'indagine interrotta nel 2017 ma, come previsto, già prossima all'apertura all'indomani dell'arresto da parte della polizia londinese (con successiva condanna a 50 settimane per violazione dei termini di libertà provvisoria nel 2012). L'annuncio è arrivato oggi dalla viceprocuratrice svedese Eva-Marie Persson.

Il caso svedese

L'accusa in questione risale al 2010 e, già da allora, l'interessato ha più volte negato di essere coinvolto nel caso di violenza sessuale, riuscendo comunque a evitare l'estradizione per sette anni, fino alla sospensione dell'indagine, con i pubblici ministeri svedesi che hanno deciso, all'epoca, di non portarla avanti anche perché, ormai da anni, Assange si trovava nell'ambasciata dell'Ecuador, dalla quale ha continuato a negare il suo coinvolgimento. La situazione, però, è cambiata radicalmente un mese e mezzo fa, quando il fondatore di WikiLeaks ha perso il diritto di asilo concesso dall'Ecuador: la viceprocuratrice ha infatti fatto sapere che sussiste ancora il sospetto che Assange sia responsabile di quanto avanzato dall'accusa e, per questo, il fascicolo d'indagine potrebbe riaprirsi visto che “le condizioni necessarie sussistono tuttora per portare avanti il caso”. La dott.ssa Persson ha fatto sapere in conferenza stampa che, a breve, verrà emesso un mandato di arresto a livello europeo. Il 47enne Assange si trova ora nel carcere londinese di Belmarsh.

Il caso americano

Al momento, tuttavia, la situazione sembra abbastanza complicata visto che, per ottenere l'estradizione del fondatore di WikiLeaks, la Svezia potrebbe incorrere in una sorta di “gara” con gli Stati Uniti dal momento che gli americani sostengono che ci sia proprio l'organizzazione da lui fondata dietro la divulgazione di documenti top secret delle istituzioni politiche e militari statunitensi avvenuta nel 2010. Inoltre, Assange è inquadrato dagli Stati Uniti anche come un possibile complice dell'ex militare Chelsea Manning, accusta a sua volta di attività di spionaggio e rilasciata alcuni giorni fa.

Mattia Damiani: