“Abbiamo sempre pensato che uccisioni di massa non siano giustificabili in alcun modo e da nulla”. A dirlo è stato il presidente russo Vladimir Putin alla cerimonia di commemorazione del centesimo anniversario del genocidio armeno a Yerevan. La Russia, ha ricordato il numero uno del Cremlino, ha partecipato o si è fatta promotrice di un gran numero di iniziative internazionali di regolamentazione a fondamento della moderna legislazione penale. Fra queste, anche la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio che lo identifica come un atto vietato dal diritto internazionale, la cui perpetrazione può comportare la responsabilità internazionale dello Stato e la responsabilità penale di chi compie atti di genocidio o vi e’ in qualche modo coinvolto.
“La comunità internazionale – secondo Putin – ha dunque il dovere di fare qualunque cosa per evitare che tali tragici eventi del passato tornino a ripetersi, per far sì che tutti i popoli possano vivere in pace e armonia, senza arrivare a conoscere gli orrori che scaturiscono dal fomentare faide religiose, nazionalismi aggressivi e xenofobia”.
La Russia, “condivide il dolore del popolo armeno e saranno oltre duemila gli eventi di commemorazione del genocidio armeno che si terranno in centinaia di città sparse in tutto il Paese. Celebrazioni che “coinvolgeranno non solo i membri della grande comunità armena in Russia, che conta circa tre milioni di membri, anche migliaia di altre persone di altre etnie”.