Fischi per Pedro Sanchez, contestato e invitato ad andarsene durante la commemorazione in Parlamento del 40esimo anniversario della Costituzione spagnola. Ovazione, invece, per la famiglia reale.
Celebrazioni
All'arrivo e al termine delle celebrazioni i monarchi sono stati salutati con affetto dalle decine di cittadini presenti; quando invece è toccato a Sanchez, un settore del pubblico lo ha sonoramente fischiato. Dinanzi alle Cortes riunite in sessione solenne, Felipe VI ha rivendicato la “piena vigenza” degli ideali consacrati nella Carta, ma ha anche spronato ad adattare quella vigente per “una Spagna aperta ai cambiamenti”. Il re non si è limitato a ricordare, riconoscere e rivendicare gli ideali e i valori sui quali gli spagnoli si sono ritrovati 40 anni fa, avviando la transizione democratica dopo il regime franchista. Felipe ha voluto anche sottolineare il ruolo svolto dal padre, Juan Carlos I, che ha sostenuto la democrazia in modo “decisivo e determinante“.
La scelta di Podemos
L'ovazione al re emerito non èpiaciuta a Podemos. Pablo Iglesias l'ha definita “vergognosa” con chiaro riferimento agli scandali che hanno coinvolto l'ex re. Iglesias è stato anche l'unico leader di partito che non ha partecipato al saluto protocollare alla Famiglia Reale, prima dell'inizio dell'evento. Accanto a Felipe VI, la regina Letizia, insieme alle figlie, le principesse Leonor e Sofia, oltre a Juan Carlos I e Donna Sofia. I deputati di Unidos Podemos, all'entrata dei reali non hanno applaudito ma sono rimasti in piedi con una spilla appuntata sul bavero della giacca. L'immagine sul monile era il volto di una donna, simbolo della repubblica.