Ankara fa i conti con la crisi monetaria dovuta al crollo della lira turca. Ieri il premier Ahmet Davutoglu ha riunito i rappresentanti delle principali istituzioni finanziarie del paese per discutere dei problemi relativi al calo della valuta. Il capo del governo ha incontrato il numero uno della Banca centrale, Erdem Basci, il presidente del Consiglio del mercato dei capitali, Vahdettin Ertas e il vicesottosegretario al Tesoro, Cavit Dagdas, nella sua residenza nella capitale, al ritorno da un viaggio a New York dove ha avuto colloqui con numerosi investitori stranieri. Al vertice era presente anche il vicepremier responsabile per l’Economia, Ali Babacan.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato che il governo prenderà le misure necessarie la prossima settimana per fermare la caduta della lira rispetto al dollaro. “Faremo ciò che è necessario”, ha detto il presidente della Repubblica, avvertendo che investire nel dollaro a scapito della lira in questo momento sarebbe sbagliato. “Se lo avete fatto – ha affermato Erdogan – avete commesso un grave errore”. Erdogan ha nuovamente criticato la politica monetaria della Banca centrale che nelle ultime settimane non ha ceduto alle sue pressioni per un taglio dei tassi di interesse. Venerdì scorso il valore della lira turca ha toccato il suo minimo storico, arrivando a 2,64 rispetto alla moneta statunitense.
Il ministro dell’Economia, Nihat Zeybekci, da parte sua, in un’intervista televisiva ha lanciato una sfida agli investitori, che userebbero il dollaro per operazioni speculative, sostenendo che ciò sarà per loro come “una bomba, che esploderà nelle loro mani e li brucerà”. Il ministro ha anche assicurato che nessuna Banca centrale è indipendente come quella turca, aggiungendo che al governatore dell’istituto di credito, Erdem Basci, si chiede di tenere conto della crescita economica, oltre che della stabilita’ dei prezzi.