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Ankara e Washington al lavoro su un piano a lungo termine per riconquistare Raqqa

Turchia e Usa lavorano a un “piano a lungo termine per conquistare, mantenere e governare” la città siriana di Raqqa, “capitale” siriana del dell’Isis. Lo ha annunciato il generale Joseph Dunford, capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, che ieri ha incontrato ad Ankara l’omologo turco, generale Hulusi Akar. “La coalizione e la Turchia – ha detto Dunford – lavoreranno insieme su un piano a lungo termine per conquistare, mantenere e governare Raqqa”.

La visita di Dunford è arrivata mentre i ribelli delle Forze della Siria democratica (Fsd), dominate dai curdi delle Unità di protezione del popolo (Ypg), hanno annunciato l’avvio di una campagna contro l’Is a Raqqa. Le Fsd sono appoggiate dagli Usa, ma per la loro forte componente curda, sono invise ad Ankara.

Il vice premier turco Numan Kurtulmus ha affermato che “la conquista e il governo di Raqqa, città siriana controllata dal Daesh, da parte di elementi non arabi non contribuirebbe alla pace nella regione”. Dunford ha precisato che le Fsd “muovono da sud per isolare il nemico che è nelle vicinanze di Raqqa e dentro Raqqa. Abbiamo sempre avvisato che la fase di isolamento può andare avanti per mesi”.

Il generale ha aggiunto che, nella zona, i ribelli garantiscono che i jihadisti in fuga da Mosul, non riparino a Raqqa evitando al tempo stesso che organizzino operazioni “in Turchia, in Europa e negli Stati Uniti”.

“Stiamo limitando la loro libertà di movimento, anche se lavoriamo su un piano a lungo termine”, ha aggiunto il generale, precisando che gli Stati Uniti hanno “sempre saputo che le Fsd non sono la soluzione per prendere e governare Raqqa. Quello a cui stiamo lavorando è la ricerca del giusto mix di forze per l’operazione”, che richiede “forze prevalentemente arabe e sunnite“.

Per Dunford “ci sono forze di questo genere”, come l’Esercito siriano libero, appoggiato da Ankara. Il capo delle forze armate americane ha quindi ribadito che la coalizione non procederà alla campagna di Raqqa “senza incorporare nei suoi piani i turchi e la loro prospettiva. Saranno d’aiuto per identificare le forze giuste”.

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