L’ambasciatore russo in Turchia, Audrey Karlov, è stato colpito a morte da un uomo armato mentre teneva un discorso in occasione della mostra fotografica “La Russia vista dai turchi”, in corso alla Galleria d’arte contemporanea di Ankara. Il diplomatico è deceduto in ospedale dove era stato trasportato in condizioni disperate. Morto anche l’attentatore, freddato dalla polizia. Si tratterebbe, secondo le prime informazioni, di Mert Altintas, 22enne diplomato all’accademia di polizia Rustu Unsal di Smirne.
L’attentato
Il killer si sarebbe avvicinato a Karlov a avrebbe detto: “Questo è il conto per la Siria. Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui. Allah Akbar“. Poi avrebbe aperto il fuoco. Immediato l’intervento delle forze speciali turche. “Non vi avvicinate, non uscirò vivo di qui” avrebbe gridato l’assalitore continuando a sparare, prima di essere ucciso. A terra anche i corpi di altre persone.
Condanne
La prima condanna all’attacco è arrivata da Washington. “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con lui e con la sua famiglia” ha detto John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato. Il presidente Vladimir Putin è stato subito informato. Sono in corso consultazioni tra il ministro degli Esteri Serghei Lavrov e i servizi di sicurezza. La sua portavoce, Maria Zakharova, ha parlato esplicitamente di “atto terroristico” e ha sottolineato che la questione sarà posta lunedì prossimo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Oggi è un giorno tragico per la diplomazia russa, oggi ad Ankara ad un evento pubblico l’ambasciatore russo è stato ferito mortalmente” ha sottolineato. Ferma condanna anche da Paolo Gentiloni: “Siamo vicini alla Russia per l’orrenda uccisione dell’ambasciatore Karlov”. Condoglianze, ha riferito Zakharova, sono arrivate anche da Federica Mogherini, in rappresentanza della Commissione Ue.