Ancora contri e disordini in Tunisia, dove per la terza notte consecutiva i giovani sono scesi in piazza per manifestare contro il carovita e la marginalizzazione. Consuete ormai le scene di violenze e saccheggi da una parte e l'uso di gas lacrimogeni dall'altra. A Cité Ibn Khaldoun nei pressi di Tunisi, Tebourba, Hammam Lif, Thala, Beja, El Agba, Siliana, Kasserine, Citè Ennour, Sousse, Citè Etthadhamen ed altre località si sono registrati scontri, sassaiole, blocchi stradali e pneumatici bruciati.
Violenze
A Thala, è stata data alle fiamme la caserma della polizia con l'esercito costretto a prendere in mano il controllo della città. In molti casi le unità dell'esercito hanno affiancato quelle della polizia al fine di tutelare beni ed edifici pubblici. I media locali parlano anche di numerosi presunti terroristi arrestati tra i facinorosi e di movimenti sospetti a Kairouan e Kasserine, nei pressi del confine libico e tra Kasserine e Sidi Bouzid. Il bilancio finale è stato di 21 agenti di polizia feriti, 10 autoveicoli delle forze dell'ordine danneggiati e 328 persone arrestate. Tra questi ci sarebbero anche una trentina di estremisti islamici. Il premier tunisino, Youssef Chahed, ha detto ieri che le violenze di questi giorni sarebbero dirette da reti criminali di corrotti e contrabbandieri che agiscono nell'interesse di alcune parti politiche dalle quali sarebbero istigate. Dietro alle proteste violente, secondo Chahed, ci sarebbero anche alcuni appartenenti al Fronte Popolare, raggruppamento di sinistra all'opposizione.
Appelli
Quest'ultimo ha invitato la popolazione a scendere in piazza per chiedere il ritiro della finanziaria, annunciando una manifestazione per il 14 gennaio prossimo. Si tratta di una data simbolo, nella quale si festeggia il settimo anniversario della sollevazione popolare che costrinse il presidente deposto Ben Ali alla fuga. Il potente sindacato Unione Generale dei Lavoratori tunisini (Ugtt), che in quei giorni svolse un ruolo importante, ha esortato aderenti e simpatizzanti a partecipare in massa alla manifestazione prevista domenica prossima in centro a Tunisi. Anche il movimento popolare apartitico #Fech_Nestanew (Cosa stiamo aspettando), che chiede il ritiro della finanziaria, ha annunciato una manifestazione sull'Avenue Bourguiba il 13 gennaio.