I francesi ieri sono stati chiamati alle urne per le “dipartimentali” – una sorta di elezioni provinciali nostrane – le prime dopo la riforma dei “cantoni” che sono stati ridotti a 2.054 mentre erano un anno fa 4.035. Forse anche a causa dell’allarme terroristico, l’affluenza registrata alle 17 è stata del 42,98 per cento, 6 punti in più rispetto alla partecipazione di quattro anni fa. Gli elettori sono stati chiamati a scegliere un “binomio” di candidati, un uomo e una donna. Con l’elezione dei 4.108 nuovi consiglieri dipartimentali, sono state rinnovate gran parte delle assemblee che governano i 101 dipartimenti francesi.
Dopo i tragici fatti di Parigi del gennaio scorso, gli analisti avevano previsto la schiacciante vittoria del Front National (Fn), lo schieramento di estrema destra, antieuropeista e spesso tacciato di xenofobia, di Marin Le Pen. Così non è stato. Il Fn, pur raggiungendo la percentuale più alta dall’anno della sua fondazione, – oscillando, secondo i dati exit-poll, tra il 23 e il 26% dei voti – è ben lungi dal raggiungere il podio più alto. Ma la leader parla comunque di successo e dice: “Il primo partito in Francia siamo noi, perché Ump-Udi sono un’alleanza”.
Il primo posto, a sorpresa, vede il ritorno di Nicolas Sarkozy. Il partito dell’ex Presidente della Repubblica, l’Unione per un movimento popolare (Ump), è stato premiato con il 29,2% dei voti anche grazie all’alleanza con lo schieramento dei democratici di centro (Udi). Soddisfatto Sarkozy che a caldo dichiara: “Il voto di oggi in Francia mostra la profonda aspirazione dei francesi a un cambiamento chiaro”. Per quel che riguarda gli elettori di Fn, l’ex Presidente ha aggiunto: “Capiamo la loro esasperazione ma questo partito non darà loro risposta. Confermo che non ci sarà alcun accordo con Fn”. Sarkozy ha poi confermato di puntare alle presidenziali del 2017, spiegando come “l’alternanza si è ormai messa in moto, nulla la fermerà”.
Débâcle del Ps, il Partito socialista di Francois Hollande, che perde molte posizioni (solo al 21,4%, forse anche meno), accusato dai più di non essere stato in grado di difendere la sicurezza nazionale. I risultati hanno indotto il primo ministro (socialista) Manuel Valls a congratularsi in diretta tv perché il Fn non è il primo partito francese. Ora, in vista del ballottaggio del 29 marzo, Valls ha chiamato gli elettori a “sbarrare la strada all’estrema destra” della Le Pen. Silenzio, però, sulle posizioni perse dalla gauche di governo: il terreno perduto, soprattutto a livello locale dove molti suoi dipartimenti hanno cambiato colore, non è passata inosservata. Valls si è però limitato a sottolineare la “tenuta” dei partiti istituzionali, nonostante le previsioni catastrofiche date dai sondaggi nelle scorse settimane.