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Amburgo: in fiamme il giornale che aveva pubblicato le vignette di Charlie

Il fanatismo contro la libertà di stampa oltrepassa le frontiere francesi per approdare nella vicina Germania. La sede del giornale “Hamburger Morgenpost” è stata presa di mira da un ordigno incendiario. Il Morgenpost – chiamato anche Momo – è un giornale satirico di sinistra della città di Amburgo, nel nord del Paese, che aveva ripubblicato nei giorni scorsi le vignette del settimanale francese “Charlie Hebdo” sull’Islam e sul profeta Maometto. L’incendio è stato appiccato nella notte, intorno alle due, all’interno della redazione. Secondo le prime ricostruzioni, pare che due giovani abbiano lanciato un ordigno incendiario nell’edificio e che in poco tempo si siano estese le fiamme. È quanto riferito dalla polizia, che ha anche specificato che “l’ordigno lanciato da una finestra non ha provocato feriti”. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco che hanno velocemente domato l’incendio.

Il giornale satirico francese Charlie Hebdo – preso di mira da anni dai fondamentalisti islamici – è un giornale a fumetti satirico che ha fatto della provocazione la sua cifra costituente. Nato negli anni 70, si autodefiniva con ironia “bete e méchant”, bestiale e cattivo. Nel 2002 aveva preso posizione a favore di Oriana Fallaci quando venne pubblicata in Francia “La rabbia e l’orgoglio”, il suo pamphlet contro i cedimenti occidentali all’islamismo scritto all’indomani dell’attacco alle torri gemelle.

Nel 2006 pubblicò le famose vignette di satira su Maometto e i costumi musulmani che erano uscite sul settimanale danese Jyllands-Posten provocando manifestazioni violente di protesta in tutto il mondo islamico. Disegnatori e giornalisti danesi vennero minacciati ripetutamente. Charlie Hebdo scelse di pubblicare quelle vignette aggiungendone altre francesi per solidarietà e per marcare una linea di libertà di espressione contro tutte le intolleranze religiose. Il Consiglio del culto musulmano chiese che il giornale venisse sequestrato e lo stesso presidente della Repubblica Jacques Chirac censurò la scelta di Charlie Hebdo. Da allora un presidio di polizia era stato istituito davanti alla sede del giornale. Presidio che si è rivelato impotente di fronte alla follia omicida dell’integralismo.

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