Incidente diplomatico sfiorato tra Mosca e Washington. Un caccia russo SU-27 Flanker ha intercettato un aereo da ricognizione della marina americana P-8A Poseidon impegnato in “operazioni di routine” nello spazio aereo internazionale in corrispondenza del Mar Nero, ha denunciato il Pentagono precisando che il jet di Mosca è arrivato a soli tre metri da quello americano. Si è trattato, si precisa, di una manovra “non sicura che ha portato i due aerei vicini” per 19 minuti. “Azioni come questa hanno il potenziale di provocare una escalation non necessaria delle tensioni fra i Paesi e possono causare errori e incidenti con feriti gravi o morti”.
Il ministero della Difesa russo ha confermato l’avvicinamento, ma il portavoce Igor Konachenkov ha spiegato che i piloti russi hanno agito rispettando le norme internazionali: ad avvicinarsi allo spazio aereo russo è stato, per due volte, l’aereo americano e con il trasponder spento. Per questo il caccia russo si è levato in volo dalla base aerea di Belbek, in Crimea, recita la versione di Mosca. Sono in corso nella regione le esercitazioni militari Caucasus 2016, che vedono il coinvolgimento di 12mila militare, oltre che di aerei della Flotta del Mar Nero.
I rapporti tra Russia e Usa in questo periodo sono difficili. La diversità di vedute sulla guerra civile siriana ha generato non pochi problemi tra le due super potenze, tanto che alcuni analisti hanno parlato di una “nuova guerra fredda”. Durante il G20 in Cina Obama e Putin non hanno trovato l’accordo per un reale cessate il fuoco. “Manca la fiducia” ha commentato l’inquilino della Casa Bianca, pur parlando di un “confronto franco e diretto”.