La Turchia ha deciso di allontanare “temporaneamente” l'ambasciatore israeliano ad Ankara. La decisione è stata presa a seguito dei “numerosi morti” a Gaza ed è stata comunicata allo stesso Eitan Naeh, convocato presso il ministero turco degli Esteri.
Nervi tesi
Non solo: il governo turco ha convocato un summit straordinario dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) venerdi a Istanbul, per discutere della strage di manifestanti palestinesi. “I Paesi musulmani devono rivedere le proprie relazioni con Israele”, ha detto il premier Binali Yildirim. L'ultima convocazione straordinaria dell'Oic risale allo scorso 13 dicembre, in seguito alla dichiarazione della Casa Bianca di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. “I Paesi musulmani devono mostrare unità e agire con una sola voce e un solo cuore. La Turchia non è rimasta e non rimarrà in silenzio di fronte a questa barbarie“, ha detto ancora Yildirim, che ha accusato gli Usa di essere “distruttori di pace“. Ieri il presidente Recep Tayyip Erdogan non aveva esistato a parlare di “genocidio”, accusando Israele di essere uno “Stato di terrore”.
Replica
Oggi è arrivata la dura replica di Benjamin Netanyahu. “Erdogan è uno dei più grandi sostenitori di Hamas, quindi non c'è dubbio che sia un esperto di terrore e massacri“, ha twittato il premier israeliano. “Vorrei suggerirgli di non fare il moralista con noi“.
L'Onu
Col passare delle ore cresce la preoccupazione per una possibile, nuova, guerra nella Striscia. “Israele deve calibrare l'uso della forza, deve proteggere i suoi confini ma farlo in modo proporzionato. Mentre Hamas non deve usare le proteste per mettere bombe e compiere atti provocatori” ha detto il coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sulla situazione a Gaza. “La comunità internazionale deve intervenire e prevenire una guerra”, ha aggiunto Mladenov, definendo la situazione nella Striscia “disperata“.
“Indagine indipendente”
Gran Bretagna e la Germania hanno, intanto, chiesto “un'indagine indipendente” sugli scontri nella Striscia di Gaza. “Il Regno Unito sostiene un'inchiesta indipendente su ciò che è successo”, ha dichiarato Alistair Burt, ministro britannico per il Medio Oriente e il Nord Africa, intervenendo al Parlamento di Londra. “Posso dire a nome del governo tedesco che anche noi siamo dell'idea di avviare una commissione indipendente che possa fare luce sulle violenze e sugli scontri sanguinosi nelle zone di confine”, ha riferito alla stampa tedesca il portavoce della cancelliera Angela Merkel e del governo di Berlino, Steffen Seibert.