Allarme dell'OnuĀ per la mancanza di farmaci salvavita, attrezzature mediche e chirurgiche nella zona est di Ghouta, in Siria, che non vengono fatte entrare nell'area fuori Damasco. E questo nonostante l'escalation della violenza e l'aumento dei bisogni imanitari. Non ĆØ stato inoltreĀ approvato il piano per trasferire pazienti in condizioni difficili in altri ospedali.
Emergenza
A Ghouta est in soli 4 giorni, fino al 17 novembre, sono state uccise 84 persone tra cui 17 bambini e 6 donne, e 659 persone sono rimaste ferite (tra cui 127 bambini e 87 donne). “A Ghouta ĆØ necessario con urgenza un aiuto umanitario continuo e senza impedimenti e il piano per l'evacuazione dei pazienti sono in ritardo”, ha detto Elizabeth Hoff, rappresentante dell'Oms in Siria. “Sono disponibili prodotti sanitari salvavita e l'Oms, insieme ai suoi partner, ĆØ pronta a rispondere alle esigenze della popolazione una volta permesso l'accesso”, ha aggiunto.
In trappola
Circa 400 mila uomini, donne e bambini vivono in cittĆ e villaggi assediati e i prezzi elevatissimi rendono impossibile l'approvvigionamento di risorse alimentari. Nei giorni scorsi un consigliere dell'Onu ha detto che in questa zona i combattimenti hanno la stessa intensitĆ dei giorni peggiori del conflitto siriano.Ā
Vertice di Sochi
A Sochi, nel frattempo, ĆØ andato in scena un incontro importante per il futuro della Siria, cui hanno partecipato Vladimir Putin, Hassan Rouhani e Recep Tayyip Erdogan. Damasco ha fatto sapere di essereĀ disposta a parlare con tutti coloro che credono in una soluzione politica della crisi siriana, ma afferma che la responsabilitĆ ricade sullāaltra parte. āLa Siria, sin dallāinizio della crisi, ha adottato un approccio pragmatico costruttivo, credendo nellāimpegno, nel dialogo politico e nel destino condiviso per tutto il popolo siriano, e siamo disposti a parlare a tutti coloro che credono in una soluzione politica alla crisi. Lāonere ĆØ dallāaltra parteā ha detto Bouthaina Shaaban, consigliere politico del presidente siriano Bashar al Assad.