Nel mezzo dell’immenso vuoto delle steppe dell’Asia Centrale, le complesse forme geometriche che compongono lo skyline di Astana dominano incontrastate all’orizzonte. Proprio nella prima settimana di luglio la capitale della Repubblica del Kazakhstan ha compiuto i suoi primi 20 anni e camminando per il suo reticolo di strade larghe sembra davvero incredibile come in poco meno di due decadi il popolo kazako sia stato in grado di costruire, dall’arido panorama offerto dalla steppa, una vera e propria capitale dalle geometrie urbane capaci di non sfigurare di fronte a quelle delle città più avveniristiche del panorama mondiale, come Dubai, Abu Dhabi e Singapore.
Simbolo
Il presidente Nazarbaev non ha mai mancato di sfoggiare con fierezza quella che è stata più volte definita come una sua “creazione”: i manifesti ai lati dei numerosissimi cantieri che costeggiano il centro cittadino recitano sia in russo che in kazako “Astana è la realizzazione dell’idea del Presidente Nazarbaev e del lavoro del popolo kazako”. Un’idea dai risvolti complessi (considerati i presupposti) quanto ambiziosa: costruire l’identità nazionale di un Paese comparso per la prima volta nel 1991 (con gravi problemi socio-economici) sugli atlanti geografici per effetto della dissoluzione dell’Urss, rendendolo garanzia di stabilità e pieno di potenziale di attrazione per quanto riguarda gli investimenti esteri, considerando la posizione geografica favorevole agli scambi Oriente-Occidente. La prima pietra per la capitale venne posta nel 1994 in corrispondenza del vecchio nucleo abitato di Tselinograd, ma soltanto nel 1998 Astana (che in kazako vuol dire, appunto, “capitale”) venne proposta al cospetto della comunità internazionale come sede del governo del più grande Paese tra i cosiddetti Stan Countries. L’architettura avveniristica della moderna capitale kazaka proietta il visitatore in un immaginario futuristico che fa la corte a quello cinematografico, facendo leva sulla simbologia e sui miti delle civiltà che nei secoli hanno popolato le steppe. Proprio così come dichiarato dallo storico americano Frank Albo, i capolavori in ferro e vetro di Astana, i suoi hotel di lusso, i centri commerciali ed i monumenti nazionali sono stati ispirati da tre “capisaldi” della strategia economico-sociale attuata da Nazarbaev: tolleranza religiosa, disarmo nucleare e sostenibilità ambientale.
Il centro di Astana con il Bayterek sullo sfondo
L'evento
Non a caso, le celebrazioni per il ventennale della capitale si sono perfettamente amalgamate con l’interesse e la strategia geopolitica messa in atto dal Kazakistan, Paese sempre più proiettato nel suo ruolo di mediatore tra Oriente ed Occidente, nonché desideroso di diventare principale hub di transito per la Silk Road tanto cara alla Cina. Proprio il 3 luglio Astana ha ospitato il Forum plenario dei sindaci delle città sulla “Via della Seta”, dando piena possibilità di confronto a politici, intellettuali, scienziati, professionisti nel mondo del business ed artisti dei Paesi interessati dal mega-progetto cinese. Tra gli interventi di maggior rilievo, quello del Segretario Generale della Camera di Commercio della Silk Road, Li Zhong Hang, nonché quello del candidato al Premio Nobel Rae Kwon Chung, che ha proposto in termini concreti una soluzione tecnologica di rifornimento energetico per creare degli Eco-Village allo scopo di attutire gli effetti del surriscaldamento globale che, secondo molti esperti, nel prossimo cinquantennio attanaglierà l’Asia Centrale. Proprio il sindaco di Astana, Asset Issekeshev, ha mostrato i numeri di una crescita cittadina spaventosa in termini di popolazione e di servizi offerti. Astana è tra le città che hanno più accresciuto i propri numeri negli ultimi dieci anni, con un chiaro obiettivo: divenire la città modello per tutta l’Eurasia e lungo la Via della Seta, così come ribadito dal vice ministro degli Esteri, Roman Vassilenko, in una conferenza stampa organizzata per tutti i giornalisti stranieri presenti nella capitale kazaka per le celebrazioni: Astana è l’orgoglio di tutto il Paese, una città giovane, proiettata verso il futuro attraverso progetti che la renderanno sempre più vivibile e confortevole, nonché sempre più scenario di eventi di carattere internazionale, come nel caso dell’Expo del 2017.
Il progetto
Proprio nei giorni delle celebrazioni, non a caso, è stato inaugurato (proprio nelle avveniristiche strutture che pochi mesi fa hanno ospitato l’esposizione universale) uno di questi progetti, ovvero l’Astana International Financial Center fortemente voluto da Nazarbaev fin da maggio 2015, una struttura che ospiterà quello che si preannuncia essere il principale hub finanziario di tutta l’Eurasia: creato in collaborazione con la Shangai Stock Exchange e l’American Nasdaq, l’Aifc è il primo centro finanziario dello spazio post-sovietico ad adoperare l’inglese come lingua ufficiale e la English Law come regolatrice degli affari, nonché polo specializzato nella finanza islamica. Costituito in tempo record (appena tre anni), l’Aifc è stato inaugurato con una solenne cerimonia che ha visto la partecipazione diretta del presidente Nazarbaev, il quale ha tenuto a precisare che “si tratta dell’unico centro della regione basato sulla English Law ed affidato ad un arbitrato internazionale che garantirà la giusta tutela di i diritti di tutte le parti”. Sono pervenuti anche gli auguri ed i complimenti del presidente del Fondo monetario internazionale, Cristine La Garde, per il contributo fornito dal Kazakistan allo sviluppo di una mercato sempre più attivo nella regione eurasiatica.
La scommessa
La costruzione ex novo di una città intera come Astana nel 1994 rappresentava una scommessa molto rischiosa, a maggior ragione considerando quali erano le condizioni economiche del Kazakistan del periodo post-sovietico. Dopo venti anni Astana punta di diritto a fungere da traino per altre realtà eurasiatiche, volendo diventare sempre più un modello di smart city, attenta alle innovazioni tecnologiche rispettando l’ambiente. Per questo motivo, in occasione delle celebrazioni per il ventennale, è stato lanciato un nuovo ambizioso programma denominato “Smart Astana”: nell’area dove risiede l’università intitolata a Nursultan Nazarbaev sorgerà un polo scientifico composto da quattro cluster principali, ossia un polo tecnologico, uno biomedico, uno geologico ed un altro dedicato interamente al business e alle scienze sociali. Il continente asiatico pullula sempre più di iniziative che attraggono investimenti stranieri per molti fattori favorevoli. Il Kazakistan, tramite la sua avveniristica capitale, non a caso costruita per latitudine e longitudine nel cuore dell’Eurasia, vuole entrare di diritto nel vivo di quei processi che guideranno l’economia globale nel futuro prossimo nel settore tecnologico, finanziario ed eco-sostenibile.
Gli Astana Finance Days