Prosegue la mattanza di civili ad Aleppo, la città più popolosa della Siria contesa dall’esercito fedele al presidente Assad e dai ribelli dell’opposizione. Assad – con l’aiuto degli aerei da guerra russi e dei combattenti di Hezbollah, la milizia sciita libanese alleata dell’Iran – continua a controllare la parte occidentale di Aleppo; i ribelli controllano la parte orientale.
Fonti vicine agli insorti hanno affermato che sette membri di una famiglia, di cui sei bambini, sono morti ieri in un bombardamento aereo in un’area della città in mano ai ribelli. Il comitato di coordinamento delle forze ribelli, citato dal sito Middle East Eye, ha detto che gli uccisi sono la moglie e i sei figli di un attivista locale dell’opposizione, Ali Abu al Jawd. La casa si trovava nel distretto di Al Jalum, nella parte vecchia della città. Al Jawd, aggiungono le fonti, non si trovava nella casa al momento del raid. Secondo l’Osservatorio per i diritti umani, dal 31 luglio a oggi 442 civili residenti in città hanno perso la vita. Tra le vittime, anche 97 minorenni e 54 donne.
Intanto, prosegue l’attacco missilistico russo dal Mediterraneo. Tre missili da crociera Kalibr hanno colpito obiettivi di Jabhat al-Nusra nell’area di Dar-Taaza e nella provincia di Aleppo. Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa russo, tutti i bersagli sono stati distrutti. Il Cremlino può lanciare missili da crociera sia dalle unità attualmente operative nel mar Mediterraneo, sia da quelle operanti nella parte sud-occidentale del Mar Caspio. Nel Mediterraneo, si stima che Mosca abbia fino a cinque sottomarini – considerando anche la flotta Varshavyanka in rotazione – in grado di colpire bersagli siriani.