Le forze russo-siriane hanno intimato alle milizie ribelli che continuano a combattere ad Aleppo est di arrendersi e lasciare la zona. Lo riferisce la tv di Stato siriana, secondo cui l’ultimatum è stato diffuso tramite altoparlanti attorno all’ultimo perimetro rimasto sotto assedio e controllato dai miliziani.
L’avvertimento arriva dopo l’ok da parte del Consiglio di sicurezza Onu all’invio di osservatori ad Aleppo e mentre prosegue l’opera per l’evacuazione degli sfollati. Nelle ultime ore circa 5 mila persone a bordo di 75 autobus hanno lasciato la città simbolo della guerra civile siriane. Tra queste, segnala l’Unicef, ci sono 47 bambini provenienti da un orfanotrofio. In totale da giovedì scorso almeno 14 mila persone hanno lasciato la città, compresi 4 mila miliziani ribelli. Tutti costoro avrebbero raggiunto l’area della provincia di Idlib attualmente ancora sotto il controllo della guerriglia anti-Assad.
Ad Aleppo est rimarrebbero da evacuare almeno altre 7 mila persone. Attualmente più complessa appare l’evacuazione degli sciiti assediati da mesi nei due villaggi della provincia di Idlib, Al-Fu’ah e di Kafriya, circondati dalle milizie islamiste. Diverse potenti esplosioni sono risuonate durante le operazioni di trasferimento della popolazione, si ipotizza il lancio di razzi, forse da parte degli assedianti, gli ex qaedisti di Jabhat Fateh al-Sham, fazione già nota come Fronte al-Nusra.
Sul fronte dell’altra guerra, quella all’Isis, c’è da registrare l’attacco portato a segno dal Califfato contro una base russo-siriana a ovest di Palmira, nel quale hanno perso la vita 23 soldati, fra cui un generale e alti ufficiali delle forze lealiste. L’attacco alla base T-4 è stato preceduto dall’abbattimento di un elicottero militare governativo. Il Daesh ha riconquistato parte dell’antica città nei giorni scorsi e hanno ora sferrato un’offensiva contro la principale base aerea della zona.
Lo sforzo bellico per la riconquista di Aleppo ha, indirettamente, favorito l’Isis, ancora forte a Raqqa e decisa a riprendere totalmente il controllo di Palmira, liberata appena 6 mesi fa. Accerchiati dai jihadisti gli uomini di Assad si sono ritirati dal territorio lasciando alle milizie di Al Baghdadi campo aperto. Il sedicente Stato Islamico ha strappato a Damasco obiettivi strategici come la base aerea, il giacimento di gas di Hayyan, il villaggio di Al Dawa e la zona di Al Bayarat.