Colpo di scena sul fronte del terrorismo islamico: al Qaeda nel Maghreb Islamico e quello nella Penisola Arabica hanno annunciato di unirsi agli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico contro la minaccia comune della coalizione a guida Usa. In una dichiarazione congiunta senza precedenti Aqap e Aqmi hanno esortato i loro “fratelli” in Iraq e in Siria “a smetterla di uccidersi tra di loro e ad unire le forze contro la campagna americana e la sua maligna unione che ci minaccia tutti”. Di fatto i due gruppi principali di al Qaeda sembrano aver voltato le spalle all’erede di Osama bin Laden, Ayman al Zawahiri, che finora, salvo ripensamenti dell’ultima ora, è sempre stato ostile a Isis.
L’ultimo sviluppo della lotta agli jihadisti sunniti arriva mentre da Washington il capo del Pentagono, Chuck Hagel, conferma che i raid Usa saranno effettuati anche in Siria. Stamane intanto i caccia americani sono tornati nei cieli sopra Baghdad e per la prima volta hanno colpito lo Stato Islamico in una posizione a sud-ovest della città e non a nord della capitale come era avvenuto dall’8 agosto quando è cominciata la controffensiva. Intanto però, a conferma della loro crescente forza, i jihadisti sono riusciti ad abbattere un bombardiere di Damasco che si era spinto fin sopra a Raqqa, la loro roccaforte. “Colpiremo i santuari dell’Isis in Siria” ha minacciato il capo del Pentagono, Chuck Hagel, nel corso di un’audizione davanti al Senato americano.