Il ramo siriano di al Qaeda, denominato Fronte al-Nusra, (“Fronte del soccorso al popolo di Siria” attivo anche in Libano) ha preso il controllo stamane di un’importante base dell’esercito del Presidente siriano Bashar al Assad nella provincia di Idleb, nel Nord-ovest della Siria, al termine di un’offensiva di ventiquattr’ore. Lo ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo (Syrian Observatory for Human Rights – Sohr). Il gruppo armato, sostenuto dalla brigata islamica Jund al-Aqsa, è riuscito a conquistare alcune postazioni di controllo e delle basi attorno al campo di Wadi al-Deif, nella città di Maaret al-Naamane, vicino alla principale autostrada nord-sud del Paese che costeggia la base e collega Aleppo con la capitale Damasco. Fino ad oggi, le forze fedeli ad Assad erano riuscite a respingere numerosi attacchi contro la base Wadi al-Deif, che era circondata dai ribelli da due anni.
I ribelli hanno annunciato la presa della base tramite social network. In un Tweet hanno infatti dichiarato che “La base Wadi al-Deif è stata completamente liberata dopo che le forze di Assad si sono ritirate da tutti i punti di controllo colpiti dai combattenti mujaheddin”. L’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo ha specificato che il Fronte al-Nusra è stato sostenuto da un altro gruppo militante sunnita, lo Jund al-Aqsa. Il Presidente dell’Osservatorio Rami Abdulrahman, che segue il conflitto attraverso una rete di fonti presenti su tutto il territorio, ha aggiunto che “Almeno 31 soldati delle forze governative e 12 combattenti di Nusra e Jund al-Aqsa sono stati uccisi”. “Tutta la base Wadi al-Deif – ha proseguito – è stata presa, insieme ad altre aree limitrofe alla base”. La guerra di Siria è iniziata come un movimento pro-democrazia che si è trasformato in una rivolta armata e ha provocato scontri in tutte le regioni. Secondo le stime delle Nazioni Unite, sono circa 200.000 le persone morte nel conflitto.