Il califfo dell’Isis, Abu Bakr al-Bagdadi, sarebbe gravemente malato dopo aver ingerito del cibo “avvelenato” in un tentativo per assassinarlo. Lo riferisce una fonte della provincia nord-irachena Ninive citato dai media di Baghdad.
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa irachena “Waa” che cita “precise informazioni di intelligence”, il leader dell’organizzazione terroristica “al Baghdadi e tre membri del Consiglio dello Shura sono rimasti gravemente intossicati dopo che del veleno era stato messo nei pasti preparati per loro in una forestieria nella zona nel Be’aaj”, un distretto a sud ovest del governatorato Ninive, il cui capoluogo è Mosul, ultima grande roccaforte irachena del Califfato.
Waa riferisce che i quattro “sono stati trasferiti in un luogo ignoto sotto severe misure di sicurezza” e che gli uomini del Califfato avrebbero “lanciato una campagna di arresti per rintracciare i responsabili”.
In passato, al Baghdadi è stato più volte dato per morto o ferito dalle autorità irachene. Per lui, e per l’organizzazione terroristica che ha fondato, il momento è poco favorevole. Le recenti sconfitte militari in Siria, Iraq e Libia hanno sensibilmente ridotto il territorio in precedenza controllato dal Califfato. L’ultima grande roccaforte è quella irachena di Mosul. A giorni l’esercito iracheno potrebbe lanciare l’offensiva finale. Secondo quanto riportato dal sito d’informazione “Rudaw” al Baghdadi avrebbe ordinato ai suoi di radere al suolo la città e di provocare il più alto numero possibile di vittime civili.