Il Califfo dell'Isis Abu Bakr Al Baghdadi sarebbe braccato dai Navy Seal americani nei pressi del villaggio siriano di Abu Kamal. Lo ha riferito al quotidiano Alaraby un alto ufficiale iracheno secondo cui il commando americano è entrato nella zona dal Kurdistan iracheno la settimana scorsa – appoggiato della Forze democratiche siriane – dopo aver localizzato la posizione in cui si troverebbe il sedicente califfo.
Caccia all'uomo
I militari starebbero setacciando un'area di dieci chilometri quadrati, a sud di Deir Ezzor, nella valle dell'Eufrate, la stessa dove secondo le fonti del Times sarebbero tenuti in ostaggio padre Paolo Dall'Oglio e il giornalista britannico John Cantlie. La fonte ha spiegato che nella squadra americana ci sarebbero anche alcuni soldati che presero parte all'operazione di Abottabbad, in Pakistan, dove nel maggio 2011 venne ucciso Osama bin Laden, il leader di Al Qaeda. “Secondo le informazioni che abbiamo, l'esercito americano vuole Al Baghdadi vivo, per questo è stato fatto ricorso alla squadra d'elite in un territorio che si può considerare ormai riconquistato, ritardando anche l'offensiva finale delle forze democratiche curde“, ha spiegato l'ufficiale iracheno.
Il cerchio si stringe
Nelle ultime ore, dopo le rivelazioni del Times, non sono mancate le speculazioni sulla proposta di liberare Dall'Oglio e Cantlie per garantire un lasciapassare ai jihadisti e alle loro famiglie. Vista la portata degli ostaggi proposti, non è escluso che nella colonna di mezzi Isis che lascerebbero la zona, vi sia anche Al Baghdadi. Negli uoltimi 18 mesi, riporta il Guardian citando intelligence irachene ed europee, Baghdadi avrebbe avuto come base un villaggio a sud di Baaj e, stanco e ancora sofferente delle ferite riportate nel raid che lo colpì a Shirkat nel 2015, si muove all'interno di un piccola porsione di territorio tra Abu Kamal, al confine tra Siria e Iraq, e la stessa Shirkat, a sud di Mosul.