Nuovo massacro di civili inermi per mano dell’Isis. Alcuni miliziani del sedicente Califfato hanno sequestrato e ucciso martedì sera almeno 36 contadini nella provincia orientale di Ghor, in Afghanistan. La notizia è stata riportata solo oggi da Tolo Tv che ha citato alcuni responsabili locali. L’emittente ha inoltre spiegato come alcuni uomini armati con le insegne del movimento fondato dal ‘Califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi hanno sferrato l’attacco nell’area di Feroz Khan del capoluogo provinciale, Chaghcharan.
Il governatore, Mohammad Nasir Khaze, ha dichiarato al riguardo che le forze di sicurezza e la popolazione hanno poi risposto all’aggressione e che negli scontri “è stato ucciso il comandante dell’Isis Mullah Farooq ed il figlio di un altro comandante”. A causa delle perdite subite, ha concluso il governatore, “i militanti hanno sequestrato 36 civili, per lo più contadini, e li hanno uccisi per vendicarsi“.
Gli estremisti – raccontano fonti locali – hanno rapito i trenta abitanti mentre stavano raccogliendo la legna tra le montagne e poi hanno compiuto l’esecuzione nonostante l’inutile il tentativo degli altri civili di salvare le vittime. Tra i morti, anche alcuni bambini.
L’area centro-occidentale dell’Afghanistan e Ghor non era stata oggetto, finora, dell’avanzata dell’Isis: i miliziani si concentrano soprattutto a Est del Paese. Ma l’episodio cruento riporta l’attenzione sulla penetrazione dei miliziani, che è sempre più diffusa, e che ha portato a uno scontro aperto con i Talebani – che notoriamente controllano da anni la regione – tanto che questi ultimi hanno messo in campo forze straordinarie per contrastare l’avanzata del califfato e per impedire che guadagni consensi, risorse e forze sul territorio.