Un membro del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), rapito cinque settimane fa in Afghanistan mentre viaggiava fra l’ufficio di Kunduz e quello di Mazar-i-Sharif, è stato liberato domenica ed ha raggiunto i suoi compagni di lavoro. Lo riferisce un comunicato dello stesso Icrc diffuso a Kabul. Commentando la vicenda, la responsabile della delegazione della Croce Rossa in Afghanistan, Monica Zanarelli, ha sostenuto che “siamo sollevati e grati per il fatto che Juan Carlos sia tornato fra di noi. Il suo sequestro è stata una terribile disavventura per lui, ed anche per la famiglia, gli amici ed i colleghi”. Il capo della polizia di Kunduz City, generale Abdul Hamid, ha riferito che il prigioniero è stato continuamente trasferito da un luogo all’altro fino a quando gli agenti non hanno localizzato il suo nascondiglio nel distretto di Chardara della provincia di Kunduz. Al loro arrivo, i carcerieri sono fuggiti ed il cooperante ha potuto recuperare la libertà.
Intanto le forze internazionali della missione “Resolute Support” della Nato hanno compiuto nella provincia meridionale di Helmand, in Afghanistan, un raid aereo in cui sono stati uccisi 15 militanti, fra cui importanti comandanti talebani. Lo hanno reso noto funzionari locali. Le stesse fonti hanno precisato che il blitz è avvenuto nel bazar del distretto di Musa Qala dove era in corso un importante incontro dei talebani. In un comunicato dell’ufficio stampa provinciale si aggiunge che fra i talebani uccisi, quattro erano di nazionalità pachistana. Fra le vittime più eminenti vi sono il “ministro delle Finanze” del governatore ombra di Helmand, Mullah Tahir, il responsabile per il reclutamento provinciale, Haji Nasir, il comandante dell’ala militare dei talebani in Helmand, Haji Khadim, il capo militare dei talebani per la provincia di Kandahar, Mullah Sadiq Agha, e il “governatore ombra” talebano per Uruzgan.
Nella provincia orientale di Nangarhar un commando di militanti apparentemente appartenenti all’Isis ha sequestrato 14 religiosi da una Madrassa. Lo hanno confermato le autorità amministrative locali. Attaullah Khogiani, portavoce del governo provinciale, ha diffuso un comunicato in cui si precisa che “un gruppo di Ulema stavano svolgendo esami nalla Madrassa Misher Mullah nell’area di Shapoli quando il commando di seguaci del ‘Califfo’ Abu Bakr al-Bagdadi ha fatto irruzione nell’edificio portando via 13 religiosi”. Lo stesso Khogiani ha detto che è stata avviata una caccia all’uomo ma non si sa per il momento dove i rapiti siano stati portati.