L’accordo tra i Paesi del 5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) e l’Iran sul programma nucleare della Repubblica Islamica è stato raggiunto ieri e non sono mancate le polemiche che il presidente Barack Obama ha definito “critiche sbagliate”. Il capo si Stato a stelle e strisce ha telefonato al re saudita Salman per discutere sull’intesa siglata ieri a Vienna. L’annuncio è stato fatto da un portavoce della casa Bianca, dopo che nella giornata di ieri le autorità saudite avevano espresso l’augurio che, in seguito all’accordo, Teheran “metta fine alla sua interferenza nella regione”.
“Visto che l’Iran è un Paese vicino – ha dichiarato un portavoce del governo – l’Arabia Saudita spera di costruire con esso relazioni migliori in tutti i settori, sulla base del buon vicinato e della non interferenza negli affari interni”. In un’intervista rilasciata in forma anonima alla Cnn, una fonte ufficiale saudita aveva affermato che il governo statunitense ha commesso un “grave errore storico”. “Il presidente Obama – ha continuato la fonte – ha lasciato una pesante eredità al suo successore, che dovrà gestirla e correggerla”.
La telefonata alle autorità di Abu Dhabi arriva qualche ora dopo quella fatta al premier israeliano Benyamin Netanyahu che aveva definito l’accordo “un errore di grave portata storica”, ipotizzando che il governo di Teheran avrà così la possibilità di dotarsi di armi atomiche e “disporrà adesso di centinaia si miliardi di dollari con i quali potrà rilanciare i meccanismi di terrorismo, il suo espansionismo e la sua aggressività in Medio Oriente e in tutto il mondo”.
Nel frattempo Obama ha spiegato che l’accordo con l’Iran – raggiunto dopo 21 mesi di trattative – si basa su “verifiche e non sulla fiducia”. Inoltre il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di essere sicuro di aver lavorato ad un’intesa nell’interesse della sicurezza nazionale e ha promesso di porre il veto a qualsiasi proposta di legge del Congresso “mirata a prevenire il successo dell’implementazione dell’accordo”.