Prova a rispondere, l'Europa, alla strategia pro-uranio adottata da Teheran contro le sanzioni imposte dagli Stati Uniti in tema di nucleare. Le trattative di una delegazione iraniana sono state avviate a Parigi, per trovare un'intesa con il governo francese nel tentativo di aggirare gli effetti delle sanzioni e salvare l'accordo del 2015, sul quale l'Europa ha voce in capitolo in quanto co-firmataria nel novero dei Paesi del cosiddetto “5+1” (oltre alla Francia anche il Regno Unito, con la Germania a rappresentare il +1) . Un nuovo tentativo di far rientrare la crisi, rispettare l'ultimatum iraniano e anche quello di Donald Trump, per tenere a galla gli equilibri in Medio Oriente e cercare di capire quanto e cosa sia ancora salvabile dell'intesa stipulata da Obama quattro anni fa e dalla quale Trump ha da tempo messo un punto. Necessario arrivare a un accordo entro venerdì, giorno in cui scadranno i tempi concessi da Teheran prima di avviare la terza fase di svincolo dai patti sul nucleare.
Rohuani incalza
Non è chiaro, al momento, quali siano i contenuti dei colloqui anche se, secondo le principali testate internazionali, sul tavolo di Parigi sarebbero finite le modalità di pagamento in ottica di una possibile ripresa delle transazioni fra l'Europa e l'Iran (si parla di una lettera di credito da 15 miliardi di dollari, calcolata come controbilanciamento delle mancate esportazioni dovute alle sanzioni americane). Di sicuro, secondo quanto riferito negli ultimi giorni dal presidente iraniano Hassan Rohuani, “se l'Europa adempie a una parte importante dei suoi impegni, potremmo riconsiderare la riduzione dei nostri, oppure faremo certamente il terzo passo”. Secondo il leader del governo, la soluzione è semplice: “Se comprano il nostro petrolio e l'Iran prende i soldi, saremmo davanti ad altre condizioni”. Anche per questo, la deadline di venerdì resta fondamentale perché, in caso di terzo step, intavolare nuove trattative diverrebbe automaticamente più complicato: “I passi successivi che porteremo avanti renderanno la questione più difficile e complicata, ma non richiederà molto tempo tornare al punto di partenza”.