Israele e Giordania hanno firmato un accordo bilaterale per lo scambio dell’acqua, un patto che è stato definito storico dal ministro israeliano per le risorse idriche, in quanto sembrerebbe un possibile passo in avanti per migliorare il dialogo sulle ben note problematiche di questa regione.
Con un valore di 780 milioni di euro il progetto permetterà ai due Paesi di condividere acqua potabile che verrà prodotta da un impianto di desalinizzazione ad Aqaba e contemporaneamente un condotto fornirà acqua salata al Mar Morto che si sta restringendo in maniera allarmante di circa 1,5 metri all’anno. Di conseguenza, alberghi che pochi anni fa erano stati costruiti proprio sul litorale distano ormai dozzine di metri dal bordo dell’acqua.
Israele, inoltre, rilascerà una certa quantità d’acqua anche dal lago Tiberiade oltre a vendere circa 20 milioni di metri cubi di acqua dissalata prodotta ad Aqaba per le risorse idriche da utilizzare poi in Cisgiordania.
Ad ufficializzare l’accordo, che è il risultato di un memorandum di intesa tra i Paesi del dicembre 2013, i ministri Silvan Shalom e Hazim el-Naser. “Io sono profondamente commosso dopo aver messo mano alla penna per firmare l’intesa”, ha dichiarato il politico israeliano. “Stiamo realizzando la visione sionista di Theodor Herzel che già nel tardo 19 ° secolo aveva previsto la necessità di rivitalizzare il Mar Morto. Questo è l’accordo più importante dal momento” ha sottolineato Shalom aggiungendo che in questo modo si raggiunto ” il punto più alto di una collaborazione produttiva tra Israele e Giordania”.