Accordo raggiunto sullo shutdown monstre degli Stati Uniti. Una tregua, per permettere al Paese di tirare il fiato dopo il record di 35 giorni con il governo chiuso, con tutte le conseguenze da questo derivate. Una ventina di giorni, fino al 15 febbraio, tempo di riaprire gli uffici federali e ragionare su quel che sarà mentre il governo si è già rimesso in moto. Questo, almeno, quanto prefissato dall'amministrazione, con Trump che, più che aver raggiunto un accordo, ha siglato un compromesso che non cita il muro ma che, implicitamente, fa capire che, da qui al 15 del prossimo mese, di quello si parlerà. E su quello occorrerà rovare una soluzione. Altrimenti sarà di nuovo shutdown.
Lo scontro
Una tregua necessaria quella raggiunta dal governo che, mai come stavolta, si è visto costretto a sospendere tutto facendo assistere il Paese, impotente, davanti au n contenzioso sorto con i Democratici, particolarmente agguerriti dopo aver riconquistato la Camera dei rappresentanti, con Nancy Pelosi che, di recente, aveva persino stoppato il discorso sullo Stato dell'Unione al presidente Trump, intimando di non farlo nelle aule di quella parte del Congresso.L'ultimo capitolo di uno scontro aspro che, in qualche modo, sta ponendo il presidente Trump di fronte alla sua prima grande sfida presidenziale, con una Camera dem che, forse per un errore di calcolo post-mideterm, si sta rivelando una vera spina nel fianco per le sue politiche.
Situazione delicata
Il muro contro muro dei giorni scorsi si è risolto dopo il naufragio del doppio voto e l'intensa giornata del Russiagate, con l'intesa sul reperimento di finanziamenti per riaprire le attività federali per una ventina di giorni e, nel frattempo, risolvere il problema del confine messicano. Un punto sul quale Trump è stato chiaro: “Se non otteniamo un accordo equo dal Congresso, il 15 febbraio scatterà lo shutdown del governo di nuovo o userò i poteri garantiti dalle leggi e dalla Costituzione per affrontare quest'emergenza”. Una decisione, quella di sciogliere il nodo gordiano dello shutdown, derivata anche dallo stop forzato degli aeroporti, con il La Guardia di New York che ha lasciato a terra migliaia di persone. La goccia finale su una questione che, dovessero mantenersi grantiche le posizioni delle due parti, rischierebbe di non risolvere tutto.