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Accordo Kiev-ribelli: tregua il 9 dicembre per rilanciare il cessate il fuoco in Ucraina

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Potrebbe iniziare un tregua duratura nella martoriata Ucraina nei prossimi giorni. La presidenza ucraina informa di aver ordinato al proprio esercito di sospendere le operazioni nelle provincie ribelli nella giornata del 9 dicembre. Lo riferisce un comunicato diramato dalla presidenza ucraina dopo un incontro del capo di Stato Petro Poroshenko con alcuni ministri e autorità militari. Poche ore prima, il Ministero della difesa aveva sostenuto che nelle milizie degli insorti ci sono circa 10 mila soldati russi e molti mercenari di altri paesi. Se la tregua verrà rispettata anche dagli insorti, il ritiro dall’area delle armi pesanti inizierà il giorno successivo, vale a dire il 10 dicembre. I leader pro-russi delle regioni – che già tre giorni fa si erano detti a un passo dall’accordo – questa volta hanno confermato la propria adesione all’iniziativa di Kiev. Altri annunci di tregue locali dei giorni scorsi erano stati infatti sempre infranti. Oltre 4.300 le vittime finora provocate dal conflitto nell’est dell’Ucraina.

A Basilea, in Svizzara, durante la conferenza annuale dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa (Osce), il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, ha dichiarato che, “Su invito del presidente ucraino Poroshenko, gli esperti militari russi stanno aiutando le parti in conflitto a raggiungere un accordo per far tacere le armi pesanti” e consentire alla missione dell’Osce di monitorare il rispetto della tregua siglata a Minsk lo scorso settembre. Se dall’autoproclamata Repubblica di Donetsk si mette nero su bianco l’ufficialità, parlando di mediazione da parte di Mosca e Osce, gli sfumati toni di quella di Lugansk, che si è invece limitata a parlare di “accordo orale”, si riflettono in inquietudini che animano la popolazione impaurita da possibili nuovi scontri. “Siamo preoccupati – dice una residente – non vogliamo che Russia e Ucraina siano in guerra fra loro. Chiediamo solo che ci vengano dati assistenza ed aiuti”. Ma è proprio questo ruolo di mediazione che gli Stati Uniti non riconoscono a Mosca, sostenendo invece che il Cremlino appoggi illegalmente i ribelli ucraini filo-russi. La tregua del 9 dicembre potrebbe essere un primo passo decisivo verso la pace.

Milena Castigli: