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“Accordi segreti tra Al Qaeda e sauditi”

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La coalizione a guida saudita impegnata nella guerra contro le milizie sciite in Yemen avrebbe stretto accordi segreti con Al-Qaeda. In cambio di denaro i combattenti jihadisti avrebbero liberato diverse città occupate e (in alcuni casi) sarebbero addirittura entrati nell'alleanza. Lo sostiene un'inchiesta realizzata dall'Associated Press (Ap). 

Gli accordi

Almeno 200 miliziani del gruppo terroristico fondato da Osama bin Laden avrebbero ricevuto somme in denaro alla presenza di militari degli Emirati Arabi Uniti. Migliaia di combattenti delle tribù locali, tra cui diversi membri di al Qaeda, si sarebbero poi uniti alla milizia Shabwa Elite, un'altra formazione finanziata da Abu Dhabi.

Il principale nemico

L'inchiesta di Ap si basa su rapporti e interviste di almeno due decine di funzionari, tra cui ufficiali di sicurezza yemeniti, comandanti di milizie locali, mediatori tribali e quattro membri di Aqap (la costola qaedista che opera nella penisola araba). Secondo Ap, gli accordi rivelati “riflettono gli interessi contraddittori delle due guerre combattute simultaneamente in questo angolo sud-occidentale della penisola arabica. Nel primo conflitto, gli Stati Uniti lavorano con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti contro al Qaeda, nel secondo si impegnano contro i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran”. Tuttavia, secondo Michael Horton, membro della Jamestown Foundation, un gruppo di analisi statunitense in materia di terrorismo, sostenere gli alleati contro “quello che gli Stati Uniti considerano l'espansionismo iraniano ha la priorità sulla battaglia contro l'Aqap e persino sulla stabilizzazione dello Yemen”.

Gioco col fuoco

Ap, nell'inchiesta, avverte che questa serie di accordi e compromessi rischia di mantenere intatta la potenza di fuoco di Al Qaeda nella regione. Si tratta (secondo l'agenzia di stampa) del “ramo più pericoloso dell'intera rete terroristica, responsabile, fra le altre cose, degli attacchi dell'11 settembre 2001″ contro il World Trade Center di Manhattan (New York).  

Edith Driscoll: