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Abadi: “Il referendum curdo appartiene al passato”

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“Il referendum (per l’indipendenza del Kurdistan ndr) è parte del passato“. Lo ha detto il premier iracheno Haidar al Abadi dopo che le truppe governative, assistite dalle milizie filo iraniane, sono entrate nella regione petrolifera di Kirkuk, assumendone il controllo. In un discorso televisivo alla nazione citato dalla tv al Mayadin, il premier ha invitato le parti al “dialogo” e a ritrovare “l’unità nazionale” nel quadro del “rispetto della costituzione“.

Nel suo tentativo di salvaguardare l’unità del Paese, Abadi ha ricevuto il sostegno del re saudita Salman, sentito telefonicamente. Il sovrano ha rinnovato la richiesta a tutte le parti a mantenere il controllo e ad affrontare le crisi attraverso il dialogo per evitare conflitti interni. Da parte sua il premier iracheno ha lodato la posizione saudita, sottolineando l’impegno di Baghdad ad evitare escalation militari e mantenere la sicurezza.

Da parte sua il presidente curdo-iracheno Massud Barzani ha criticato con forza “responsabili curdi” non meglio precisati per aver consentito alle forze governative irachene e alle milizie sciite filo-iraniane di conquistare le zone contese. “Non abbiamo mai cercato di fare la guerra”, ha detto. “Ma le perdite territoriali (delle ultime 48 ore) sono state causate dall’operato di alcuni responsabili curdi”. In ogni caso, ha detto Barzani, “i risultati del referendum per l’indipendenza (del 25 settembre scorso) non andranno sprecati“.

L’instabilità in Kurdistan, intanto, comincia a produrre le sue prime conseguenze sul fronte della lotta all’Isis. Secondo quanto riportato da Der Spiegel le truppe tedesche hanno interrotto l’addestramento dei peshmerga curdi. A confermarlo sarebbe stato l’ispettore generale Volker Wieker. La decisione sarebbe stata presa insieme alla ministra della Difesa, Ursula von der Leyen. Per la formazione dei peshmerga a Erbil la Germania ha schierato un contingente di circa 200 uomini e ha fornito alle truppe locali fucili e armi anti carro per contrastare le offensive del Califfato. La sospensione dell’addestramento, continua il quotidiano tedesco, sarebbe stata decisa nei giorni scorsi in base ai rapporti giunti da Kirkuk dove Baghdad ha lanciato la sua offensiva. Il governo tedesco sta discutendo su come trattare una situazione delicatissima, in modo da non compromettere la neutralità della Germania nell’ambito di un conflitto interno all’Iraq.

Edith Driscoll: