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A Manchester usato lo stesso esplosivo di Parigi, scontro tra 007 di Usa e Uk

Nell’attentato di Manchester è stato utilizzato l’esplosivo Tapt, lo stesso delle stragi di Parigi e Bruxelles. Lo dice  il deputato statunitense Mike McCaul, che presiede l’House Homeland Security Committee americano. “Non abbiamo a che fare con un lupo solitario, c’è un network di terroristi ispirati dall’Isis” ha spiegato il politico Usa.

Scontro fra intelligence

Ma la continua diffusione di notizie riservata da parte degli Stati Uniti sta facendo infuriare l’intelligence britannica. Gli 007 inglesi, in particolare, non hanno gradito la pubblicazione da parte del New York Times di una foto che mostra i frammenti dell’ordigno esploso alla Manchester Arena. “Siamo furiosi”, ha confidato una fonte di Whitehall al Guardian. Tensione che rischia di aver ripercussioni sulla condivisione delle informazioni tra i due alleati. “Questo – ha aggiunto la fonte – è completamente inaccettabile. Quelle immagini diffuse dall’interno del sistema Usa saranno angoscianti per le vittime, le loro famiglie e un pubblico più ampio“. La questione “sarà sollevata a tutti i livelli rilevanti dalle autorità britanniche con la loro controparte Usa”. Le immagini sono state pubblicate sul Nyt poche ore dopo che la ministra dell’Interno britannica, Amber Rudd, aveva chiesto alle autorità americane di non divulgare informazioni.

Proteste

Da parte sua il servizio antiterrorismo nazionale ha commentato che “la diffusione non autorizzata” di elementi d’indagine sulla la strage di Manchester “danneggia le inchieste” e rischia di “compromettere le relazioni” con servizi segreti alleati. “Noi condividiamo informazioni sensibili” con “i servizi di sicurezza nostri partner”, ha detto un portavoce: “Se la fiducia si rompe, le relazioni vengono compromesse e le inchieste danneggiate”. Cautelativamente la polizia di Manchester ha interrotto con gli Stati Uniti la comunicazione delle informazioni sull’attacco.

Al coro di recriminazioni britanniche si è unita la voce del sindaco di Manchester,  il laburista Andy Burnham. “Questi leak – ha sottolineato – sono del tutto inaccettabili e devono cessare immediatamente”, ha tuonato il primo cittadino subito dopo un incontro con il responsabile facente funzioni dell’ambasciata di Washington in Gran Bretagna, Lewis Lukens.

Attacco evitabile

Oltre alla polemica con gli Stati Uniti il governo britannico deve fare i conti, però, con le accuse di falle nell’attività di intelligence che avrebbero agevolato gli intenti assassini di Salman Abedi. Il Daily Telegraph sostiene che i servizi di sicurezza di Sua Maestà avrebbero mancato almeno “cinque chance” in passato per scongiurare l’attacco, mentre il Times denuncia che “l’MI5 era stato avvertito” per tempo. La Bbc cita a sua volta fonti secondo le quali già “alcuni anni fa” la polizia di Manchester, e poi i servizi, avevano ricevuto informazioni da cittadini che conoscevano gli Abedi i quali indicavano in particolare l’allora neo-maggiorenne Salman come incline alla violenza e all’estremismo. Secondo altre fonti, pare che pure un parente abbia poi suffragato i sospetti. Infine, “negli ultimi mesi”, risulta essere arrivata una segnalazione su discorsi che il killer faceva esaltando l’idea di “morire per una causa“. Tutte indicazioni che non sembrano aver tuttavia prodotto azioni investigative concrete.

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