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Ecco chi è il nemico numero uno della plastica

I dati del primo Rapporto di Sostenibilità di Assovetro realizzato da Ergo, Spin off dell’Università Sant’Anna di Pisa, presenta un quadro chiaro e completo delle prestazioni dell’industria italiana

I consumatori italiani scelgono il vetro come materiale preferito per gli imballaggi, assecondando così anche un bisogno di sostenibilità. Nemico numero uno della plastica, il vetro sembra essere, secondo l’ultimo rapporto di Assovetro, associazione nazionale degli industriali del vetro aderente a Confindustria, un materiale in continua evoluzione e un modello per l’economia circolare.

Il rapporto di sostenibilità

I dati del primo Rapporto di Sostenibilità di Assovetro realizzato da Ergo, Spin off dell’Università Sant’Anna di Pisa, presentano un quadro chiaro e completo delle prestazioni dell’industria italiana del vetro dal punto di vista sociale, economico e ambientale e per la sua rendicontazione ha esaminato 18 Aziende, 15 produttrici di vetro cavo e tre di vetro piano che rappresentano, nel loro complesso, il 90% circa della presenza industriale installata in Italia.

“Con questo primo Rapporto – ha sottolineato il Presidente di Assovetro, Graziano Marcovecchio – vogliamo raccontare le nostre attività a partire dai processi produttivi che hanno tutti il loro cuore pulsante nella fusione del vetro. Particolarmente rilevanti sono gli aspetti ambientali delle nostre attività. La circolarità, soprattutto, viene percepita di fondamentale importanza per il contributo, sia ambientale sia economico, che il vetro è in grado di garantire”.

Le cifre

Negli ultimi tre anni, la produzione del vetro è cresciuta dell’8,2%, sono aumentati gli investimenti in tecnologia e innovazione del 44,2%, si è fatto sempre più uso delle rinnovabili che arrivano al 26,2% del totale (nel 2016 erano al 15,37%). Crescono così anche le performance ambientali di un settore che continua a porsi come modello di economia circolare. Grazie al sistema di raccolta differenziata il vetro può essere recuperato e reimmesso nel ciclo produttivo infinite volte.

Nel 2018, l’immesso al consumo di imballaggi in vetro è cresciuto dell’1,7%, la raccolta dell’8,4%, mentre la quantità di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclato è cresciuta del 6,6% rispetto al precedente anno. Il tasso di riciclo del vetro da imballaggio è del 76,3% ed è ampiamente superiore a quello richiesto dalla normativa italiana (66%) ed europea (75% entro il 2030).

Il 50% delle aziende è impegnato nella realizzazione di contenitori per gli alimenti, il 16% di vetri per l’edilizia e per l’automotive, il 9,7% nelle lampade, mentre il restante 7,6 % è al servizio del mercato delle lane e dei filati o di altri lavori in vetro. La produzione delle aziende associate rilevate dal Rapporto è in crescita nel triennio 2016-2018 a quasi 4,4 milioni di tonnellate di vetro prodotto nel 2018, in aumento dell’8,2% rispetto al 2016. Il fatturato complessivo del settore è in crescita nel triennio del 6% ed è realizzato prevalentemente con vendite in Italia, con una quota parte tendenzialmente costante nel triennio e pari al 60% circa.

Tra il 2016-2018 sono stati investiti oltre 298 milioni di euro negli impianti, con una crescita del 44,2%.  La propensione del settore all’innovazione e all’efficientamento produttivo è testimoniata anche dall’andamento crescente dei costi sostenuti per la ricerca e sviluppo che sono aumentati, dal 2016 al 2018, del 5,6%, 33 milioni sono stati investiti in ambiente e sicurezza.

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