Ecco chi è il killer di Nizza, sbarcato a Lampedusa

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Si chiamerebbe ‘Brahim A’ l’autore dell’attacco. Fermato dalla Polizia, ha parlato in arabo. Trasferito, poi, in ospedale, ha dichiarato di aver agito da solo.

Il sindaco di Nizza

Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi ha reso noto che: “L’autore dell’attentato, mentre veniva medicato dopo essere stato ferito dalla polizia, continuava a gridare senza interruzione Allah Akbar”. A suo avviso: “non c’è alcun dubbio sulla natura dell’attacco”.

Il killer

Da fonti degli apparati di sicurezza è giunta la conferma che il killer di origine tunisina è sbarcato a Lampedusa assieme ad altri migranti, in quanto risulta che nell’isola c’è stata la prima registrazione dell’uomo che attesta il suo ingresso in Europa.
In stretto contatto con le autorità francesi, sono in corso tutti gli accertamenti per ricostruire i diversi spostamenti del tunisino.

C’è stato un altro caso di un tunisino sbarcato in Italia, che poi si è poi reso protagonista di atti di terrorismo in Europa. A febbraio del 2011 sempre a Lampedusa sbarcò, assieme a migliaia di altri tunisini, Anis Amri, l’autore della strage al mercatino di Natale di Berlino nel 2016. Amri, al momento dello sbarco, si dichiarò minorenne e venne trasferito in un centro per minorenni in Sicilia.

Sembra che il killer di Nizza sia arrivato in Italia il 20 settembre e sia stato poi trasferito il 9 ottobre in un Centro per migranti a Bari, dopo la quarantena obbligatoria per tutti coloro che sbarcano. Secondo quanto si apprende da fonti degli apparati di sicurezza, queste sarebbero state le prime due tappe del tunisino nel nostro Paese. Ora, investigatori e 007 stanno cercando di ricostruire tutte i movimenti successivi e le modalità che hanno consentito all’uomo di lasciare il Centro di Bari.

Le vittime

Secondo quanto confermano fonti della polizia a BFM-TV, le vittime dell’attentato di Nizza sono due donne e un uomo. Le due persone morte all’interno della cattedrale di Notre-Dame sono state “sgozzate” o “decapitate”, secondo diverse fonti. La radio France Info riferisce che una terza vittima, una donna, è riuscita a rifugiarsi in un bar vicino alla chiesa, dove poco dopo è morta a seguito delle ferite riportate. La donna prima di spirare ha pronunciato queste parole: “Dite ai miei figli che li amo. L’aggressore l’ha colpita gravemente alla gola, ma non è riuscito a decapitarla.

Giulia Ficarola: