Dalla “Raphael ware” con cui Urbino omaggia il suo concittadino più celebre allo sbarco delle
misteriose e fantastiche macchine di Leonardo a Pordenone. E poi il Guttuso più intimo nel pieno del barocco a Noto (SR) o la Roma dell’Impero da scoprire con la domenica gratuita dei Musei Civici della capitale. Sono solo alcune delle
nuove mostre, tra i
capolavori d’arte e grandi squali, da scoprire nel
week end.
Museo di San Marco, le mostre di Firenze
Nella storia dell’arte non esiste, forse, Arcangelo Gabriele più delicato, celeste eppur terreno di quello, celeberrimo, dipinto dal Beato Angelico nella sua Annunciazione. Dopo quattro mesi di chiusura per il lockdown, torna finalmente ad aprire le sue porte e a mostrarlo in tutta la sua bellezza con le sue mostre il Museo di San Marco. Un vero gioiello di storia e bellezza: ha sede nella parte più antica del convento che Michelozzo, l’architetto prediletto dai Medici, realizzò per volere di Cosimo il Vecchio; ed è insieme lo scrigno delle opere del Beato Angelico, con anche il ciclo di affreschi delle celle. Da non perdere nella visita, la straordinaria architettura della Biblioteca progettata come una basilica a tre navate, con i preziosi codici miniati, e al piano terra il Refettorio piccolo, affrescato dal Ghirlandaio con l’Ultima cena.
Museo dei Marini, Firenze
Ma che ci fanno uno squalo tigre di oltre tre metri e lo scheletro di un capodoglio di altri 10, entrambi dell’Ottocento, nella cripta del Museo Marino Marini? È l’installazione per le mostre “Di Squali e di Balene”, inedito progetto espositivo che mette in dialogo passato e presente per richiamare l’attenzione sui temi ambientali (fino al 30 settembre). Il progetto, curato da Fausto Barbagli, prevede l’esposizione di alcuni reperti della Specola, attualmente chiusa al pubblico, per mettere in parallelo “ecosistemi culturali” ed “ecosistemi naturali”.
Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
Nel pieno delle celebrazioni per i 500 anni della morte di Raffaello, non poteva mancare all’appello la sua città natale. Alla Galleria Nazionale delle Marche – dove è conservato uno dei suoi dipinti più enigmatici, il Ritratto di gentil donna detta la Muta, per le labbra perfettamente sigillate – fino al 27 settembre il viaggio nella sua arte e nel suo tempo è con la mostra “Raphael Ware. I colori del Rinascimento” a cura di Timothy Wilson e Claudio Paolinelli. In tutto, 147 raffinati esemplari di maiolica italiana rinascimentale dalla più grande collezione privata al mondo di questo genere, per raccontare quell’importante momento della tradizione artistica italiana, a cui viene associato il nome del pittore urbinate, in inglese, appunto, “Raphael ware”.
Fori imperiali e Circo Massimo, Roma
Nuovo allestimento ai Mercati di Traiano per la mostra “Civis Civitas Civilitas. Roma antica modello di città”, tra i primi appuntamenti del nuovo palinsesto culturale di “Romarama” e tra le aperture gratuite per la prima domenica del mese nei Musei Civici della città e nelle aree archeologiche dei Fori imperiali e Circo Massimo (prenotazione obbligatoria allo060608). L’esposizione è un viaggio negli spazi e negli edifici della città dell’Impero, rappresentati nei plastici in gesso del Museo della Civiltà Romana, in gran parte realizzati da Italo Gismondi per la Mostra Augustea della Romanità del 1937. Questa seconda sezione viene completata con 30 nuove opere relative alle infrastrutture, con ponti, acquedotti e mercati.
Museo Civico di Noto – Ex Convento di Santa Chiara, Noto (Sr)
Un grande Maestro, nel trionfo del barocco siciliano. È la mostra “Io, Renato Guttuso” a cura di Giuliana Fiori, fino all’11 ottobre al Museo Civico di Noto – Ex Convento di Santa Chiara. Fil rouge, il lato più profondo e intimo del Maestro svelato tra oli e disegni. Si va dalla nostalgia per la Sicilia nei paesaggi isolani al trasferimento tra i tetti di Roma. E poi i suoi affetti-amori, tra ritratti della moglie e uomini politici; l’eros con i nudi di modelle; le battaglie perl’uguaglianza sociale. Fino alle scenografie per il teatro e la collezione di bozzetti per costumi di scena degli anni ’60-’70.