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Dl rilancio: le posizioni della politica in attesa de Consiglio dei Ministri di questa sera

Al vaglio una norma da 500 euro a famiglia, per fare le vacanze 'italiane'

Il Consiglio dei ministri dovrebbe essere convocato in serata per discutere del Decreto Legge Rilancio. È quanto emerge dal lungo vertice di governo sul decreto con le nuove misure economiche per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, che è iniziato nel pomeriggio di ieri e si è concluso intorno all’una della scorsa notte.

La norma del decreto che aiuterà le persone a poter fare le vacanze vale oltre 2 miliardi di euro per il turismo. Così il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, in cui fa presente che “saranno vacanze diverse; avremo dei limiti con cui convivere, dal distanziamento alle mascherine, alla prudenza. Sarà l’anno delle ‘vacanze italiane’ perché il turismo internazionale, extraeuropeo, difficilmente potrà ripartire”. Poi spiega: “La misura che aiuterà famiglie e imprese è il tax credit vacanze, un bonus da spendere entro il 2020 in alberghi e strutture ricettive per persone sotto un reddito Isee di 40 o 50 mila euro, stiamo definendo. Parliamo di 150 euro per un single e di una somma fino a 500 euro per coppie con figli – osserva – aiuterà le famiglie e porterà nel comparto turismo oltre 2 miliardi di euro diretti, perché questo costa la norma, oltre all’indotto che creerà. Un intervento straordinario, tra i più importanti dell’intera manovra“. Sulla riapertura delle frontiere con l’estero, Franceschini spera che la Commissione europea “la prossima settimana” si “pronunci”. Per le spiagge “penso che poi andrà lasciato spazio di scelta alle singole Regioni, perché le spiagge italiane sono profondamente diverse tra loro. Le prescrizioni devono arrivare molto in fretta, perché le imprese devono programmare interventi e bilanci”. Inoltre, fa presente che “dal 18 maggio potranno riaprire musei e mostre in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza”. Per bar e ristoranti, “approveremo una norma temporanea, per questa estate, che esenterà dal pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico e dai permessi delle soprintendenze”.

Fase 2: Salvini, ok a aperture differenziate ma regole chiare

“Mi sembra giusto, ci sono interi pezzi di Italia dove non ci sono morti e contagiati da giorni e giorni, ci sono altre zone, come la mia Milano, dove bisogna avere più attenzione. Penso che sia giusto da parte degli italiani chiedere allo Stato e al Governo regole chiare”. Così Matteo Salvini si esprime sulle aperture a macchia di leopardo ipotizzate dal 18 maggio. Sul dl rilancio “l dl da il la al taglio della burocrazia, io ho visto la bozza sul turismo e molti operatori turistici sono increduli perché, stando a questa bozza, sostanzialmente il bonus vacanze – a parte che molti non se le potrebbero permettere – dovrebbe essere anticipato dagli albergatori. Ditemi voi se uno che ha l’albergo chiuso da più di due mesi e paga l’affitto, i dipendenti, la luce, può permettersi di anticipare anche dei presunti bonus vacanze per le famiglie. Spero che non sia così e che sia solo una bozza”.

Cisl, errore 14 settimane cig Covid entro agosto

La Cisl apprezza l’intenzione del Governo di portare a 18 settimane complessive l’utilizzo della cassa integrazione con causale Covid come emerge dalle bozze circolate del dl Rilancio ma ritiene sbagliato impedirne l’utilizzo continuativo limitando al 31 agosto l’uso delle prime 14 settimane per poi usare solo in settembre e ottobre le altre quattro. In questo modo – sottolinea il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra – molte aziende, quelle colpite prima e più duramente che hanno dovuto chiedere la cassa integrazione sin da marzo, si troverebbero ad avere esaurito le prime 14 settimane entro metà giugno, ed impossibilitate ad utilizzare le ulteriori 4 settimane prima del 1 settembre. Tale condizione escluderebbe di coprire l’intero periodo fino ad ottobre con la cassa integrazione con causale Covid, quando è evidente che il nostro sistema produttivo è nel pieno di una crisi senza precedenti. Si tratterebbe di un errore davvero clamoroso e grave”.

Renzi, giù produzione, riaprire o c’è carestia

“Produzione industriale crolla del 28%. Peggio del previsto. Lo diciamo da tempo: la pandemia rischia di trasformarsi in carestia. Bene la scelta su Irap, proposta da Italia Viva. Ora focus su turismo, industria e innovazione. Riaprire, ripartire, rilanciare #Adesso”. Lo scrive su Twitter il leader di Iv Matteo Renzi.

Cangini, ora autocertificazione, come per sisma

“Lo abbiamo visto con il terremoto dell’Italia centrale: i soldi ci sono, ma non vengono spesi perché la logica che ispira le procedure disposte dal legislatore non è portare a termine le pratiche nel minor tempo possibile, ma evitare eventuali illeciti da parte di cittadini e imprenditori. Nell’illusione di prevenire il crimine di qualcuno, si puniscono tutti. È la cultura del sospetto, fondata sulla presunzione di colpevolezza del cittadino, soprattutto se di mestiere fa l’imprenditore, e sull’irresponsabilità delle burocrazie. Per i terremotati dell’Italia centrale, così come per i milioni di italiani bisognosi di sostegno economico a causa dell’epidemia, la soluzione è evidente: leggi semplici, procedure ridotte all’osso e soprattutto autocertificazioni. Possibile che Giuseppe Conte, sul punto di varare un decreto da 250 articoli e nessuna deroga, non l’abbia ancora capito?”. Lo afferma Andrea Cangini, senatore di Forza Italia e portavoce di Voce libera.

Boschi, bonus vacanze complicato, cambiarlo

“Sono stata la prima a chiedere di istituire un bonus vacanze e giudico questa misura molto utile. Ma ieri abbiamo visto che il bonus è diventato un complicato meccanismo di credito di imposta che non garantisce risorse immediate alle imprese. Oltre ad essere limitato ad alcune famiglie e non per tutti. Considerato che le risorse sul turismo sono meno del previsto nel dl, credo sia giusto cambiare il bonus vacanze per renderlo più semplice e immediato”. Lo scrive su Facebook la capogruppo di Iv alla Camera, Maria Elena Boschi. “Se non è possibile, meglio destinare gli oltre 2 miliardi – almeno in parte – per misure che vadano alle imprese alberghiere direttamente. A cominciare da IMU e fondo perduto. Perché altrimenti queste aziende muoiono. E gli albergatori italiani saranno spazzati via”, aggiunge. “Meglio abbassare le tasse, magari cancellando l’imu, o dare risorse a fondo perduto. Salviamo l’industria alberghiera: questa è la priorità”, conclude.

Ronzulli, a turismo si dà colpo di grazia

“Il governo non finisce di sorprendere. Nonostante i tanti annunci e dopo l’informativa in Parlamento del ministro Franceschini che sembrava aprire a chissà quale mastodontica iniziativa per il settore turistico, a guardare la bozza del decreto rilancio, non solo non è stato fatto nulla a sostegno di un comparto che quest’anno resterà praticamente quasi fermo, ma gli si è dato il colpo di grazia. Il governo si è limitato a prevedere un bonus per le famiglie che andranno in vacanza in Italia e lo ha posto per il 90% a carico delle aziende turistiche che poi compenseranno con le imposte. Insomma, oltre al danno anche la beffa per migliaia di operatori del settore che chiedevano lo stato di crisi e l’accesso a una liquidità immediata e che invece non incasseranno un euro e a queste condizioni probabilmente preferiranno rimanere chiusi. Altro che la ‘potenza di fuoco mai vista’ annunciata dal presidente del Consiglio per rilanciare i settori strategici della nostra economia, questo intervento è degno di una pistola ad acqua!”. Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli.

Sironi, bene fondi per capitalizzare società

“La proposta di un fondo composto da più fondi, dove arrivano anche finanziamenti pubblici, potrebbe essere una buona idea per favorire la capitalizzazione”. Lo ha detto il presidente di Borsa Italiana, Andrea Sironi. “É molto importante il ruolo dei mercati dei capitali ed il ruolo che le società quotate possono avere in questo momento. E credo sia giunto il momento di canalizzare i fondi pubblici verso queste società. In questo modo si possono indirizzare questi capitali verso società piccole e medie o altre aziende che stanno affrontando momenti di difficoltà. Borsa Italiana è un grande gruppo e non è un mercato solo per le grandi società ma si rivolge anche a piccole e medie imprese. É un grande mercato capace di attrarre investitori internazionali ed è un piattaforma che consente alle società di raccogliere capitali da tutto il mondo”.

Parente (Iv), basta, serve ammortizzatore unico

“Sono passati quasi due mesi da quando abbiamo proposto, con un emendamento al Cura Italia, di fare un Ammortizzatore sociale Unico con una sola causale: Covid 19, mettendo insieme cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, fondi FIS. Non ci hanno ascoltato, hanno bocciato la nostra proposta che avrebbe azzerato la burocrazia e consentito ai lavoratori di ricevere l’assegno in tempo , invece il film che stiamo vedendo è disastroso: le aziende che hanno potuto hanno anticipato di tasca propria gli stipendi ai dipendenti, attingendo a risorse proprie, per tutti gli altri, nulla”. Lo dichiara in una nota la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente. “I soldi dovevano arrivare il 16 aprile, è passato un mese e sono pochissimi i lavoratori che hanno ricevuto l’assegno. Non solo: rischiamo di andare anche peggiorando: nel dl rilancio è previsto che le 18 settimane di cassa integrazione siano spezzate e quindi a giugno le aziende rimarrebbero senza cassa fino a settembre. Questo fatto è gravissimo e va modificato subito perché se un’azienda ha utilizzato tutte le nove settimane, non potendo giustamente licenziare, cosa deve fare per garantire lo stipendio ai suoi dipendenti? Anche un’azienda che riapre non potrebbe utilizzare la cassa neanche per riduzione orario perché si calcola il tetto massimo. Da ultimo: aggiungo che bisogna calcolare le risorse in base al “tiraggio” cioè le risorse effettivamente spese per calibrare i nuovi interventi. Avevo presentato un’interrogazione alla ministra Catalfo il 1 maggio per avere dati certi che mai sono arrivati, e affinché la ministra potesse discutere in trasparenza con il Parlamento sui ritardi e sul caos dell’Inps: in un momento di drammatica incertezza economica e lavorativa non possiamo permetterci questa situazione. Ne va delle vite delle persone oltre che della sopravvivenza delle nostre imprese, del commercio, dei negozi, dei bar e dei ristoranti, che rischiano di non farcela”.

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