Si è conclusa ieri, la 58 edizione del World Press Photo 2015, il più prestigioso premio internazionale della fotografia, nato nel 1955 ad opera della fondazione olandese. Un premio che deve la sua fama internazionale all’eloquenza delle fotografie. Obiettivi che hanno dato anima alle immagini con spaccati di vita reale, scatti che appaiono più presenti e vicini di quanto si possa immaginare, alcuni capaci di scuotere la coscienza, stimolando una riflessione oltre l’emozione. Da 131 paesi del mondo sono accorsi 5.692 fotografi, tra nomi noti e giovani talenti, e la giuria ha dovuto selezionare 97.912 istantanee sui diversi temi di attualità ritratti. Tra i vincitori, diversi sono italiani.
Sul podio del 2015 è salita la provocazione del danese Mads Nissen, classe 1979, che ha ritratto una coppia omosessuale che vive nell’ombra la propria relazione a San Pietroburgo. Una malinconica immagine che descrive la situazione degli omosessuali in Russia che non ha mancato di suscitare diverse e contrastanti reazioni. A dimostrazione della forza intrinseca della fotografia. Bugani, Calafato, Di Sturco, Marchetti, Palazzi, Sestini, Tripodo, Troilo, Verzone, e Rocchelli; questi i dieci nomi dei fotografi italiani scelti per la gara.
Tra loro, Andy Rocchelli, ucciso da un colpo di mortaio in Ucraina 10 mesi fa, premiato con il secondo posto per la sezione “Ritratti”, con la sua raccolta fotografica sullo spaccato di vita intima delle donne russe. Massimo Sestini ha vinto il secondo premio nella categoria General News Single. Infine Bulent Kilic, fotografo dell’Agenzia Afp, si è aggiudicato il primo e terzo premio della categoria Spot News Single con due foto che hanno fatto il giro del mondo: un attacco aereo a Kobane, in Siria, in ottobre, e una ragazza ferita a Istanbul durante gli scontri della primavera scorsa.