Nell’era digitale ormai ogni confine viene abbattuto dal sempre più potente e invasivo Intenret. Il mondo degli internauti è diviso tra chi ne intuisce le potenzialità e chi invece lo ritiene colpevole di aver relegato ogni anelito culturale al “virtual world” e non più alla realtà. Il caso è esploso in particolare da quando google ha lanciato il suo Art Project. virtual
Si tratta di uno strumento che permette vedere alcune delle opere più famose del mondo, spesso attraverso una “esperienza” artistica in 3D. Un esperimento che ha suscitato la polemica di quanti dicono che un quadro o una statua possono essere viste solo di persona o che i colori di Van Gogh non hanno alcun valore se ammirati attraverso lo zoom del computer.
E’ possibile sbirciare tra le mura dell’Hermitage di San Pietroburgo, in Russia, che effettivamente non è proprio dietro l’angolo e con oltre tre milioni di opere è uno dei più grandi musei al mondo. Con un click è possibile poi arrivare fino in Giappone al piccolo Adachi Museum of Art o al Smithsonian di Storia naturale a Washington.Nessuna barriera neanche per l’Expo 2015 che ha una sua piattaforma, già online, dove è possibile farsi una passeggiata di anteprima per i padiglioni e i luoghi espositivi.