La genialità dell’architetto franco-svizzero Le Corbusier è stata riconoscuta ufficialmente a livello mondiale e iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Ad annuncialo è stato lo stesso organismoOnu per Scienza, Educazione e Cultura con un tweet dal suo profilo ufficiale. La classificazione riguarda 17 opere dell’architetto che coprono un arco di 50 anni di attività e si trovano in sette Paesi: Francia, Svizzera, Belgio, Germania, Argentina, Giappone e India. Tutto questo, a dimostrazione della dimensione planetaria del suo lavoro e della sua abilità nel “creare un nuovo linguaggio architettonico, capace di rompere con il passato”.
Un “approccio innovativo – sottolinea l’Unesco nella motivazione – che ha influenzato profondamente il XX secolo, cercando di rispondere alle esigenze della società moderna”. Tra le opere scelte dall’organizzazione delle Nazioni Unite ci sono la “Villa Le Lac” in riva al lago Lemano, a Corseaux, e “l’Immeuble Clarté” a Ginevra, mentre in Francia la “Cité radieuse di Marsiglia”, ma anche un quartiere di Firminy (nella parte centro-orientale del Paese) e ancora il “Complexe di Capitole” a Chandigarh (in India), il “National Museum of Western Art di Tokyo”, e la “Casa Curuchet” a La Plata (in Argentina).
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, viene ricordato – assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto – come maestro del Movimento Moderno. Pioniere nell’uso del calcestruzzo armato per l’architettura, è stato anche uno dei padri dell’urbanistica contemporanea.