Non solo principe ma anche dottore: l’Università “Federico II” di Napoli, infatti, si prepara ad assegnare ad Antonio De Curtis, in arte Totò, una laurea post mortem in Discipline della musica e dello spettacolo, corso magistrale da poco istituito dal maggiore ateneo campano. Un riconoscimento prestigioso che arriverà in una cerimonia del prossimo 5 aprile presso l’Aula magna. A dire la verità, però, non si tratterà di una vera e propria proclamazione, in quanto le lauree postume sono ormai vietate dal Ministero dell’istruzione: al grande attore verrà quindi attribuito un attestato accademico che ne omaggerà la memoria e la straordinaria carriera.
Un importante “fuoriprogramma”
Un titolo che acquisisce ancor più significato, in quanto giungerà in coincidenza delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta a Roma il 15 aprile del 1967. L’intera Napoli, in particolare i quartieri della sua infanzia (primo fra tutti lo storico Rione Sanità), ha cercato di prepararsi al meglio per ricordare il “principe della risata”, nato e cresciuto fra i vicoli popolari della città partenopea. Promotore dell’iniziativa è stato il musicista Renzo Arbore il quale, vincendo alcune rimostranze mosse dalla comunità accademica, ha strappato il “sì” dell’ateneo al conferimento del suddetto omaggio, per quello che si prospetta come uno dei più importanti “fuoriprogramma” nel ricco calendario di eventi e manifestazioni dedicate al genio del cinema e del teatro italiano.
In ricordo di Totò…
Lo stesso Arbore, nel giorno dell’anniversario della morte, sarà ospite di una trasmissione su Rai 2, nella quale racconterà l’uomo e l’artista celato sotto il noto soprannome di Totò, che andrà in onda dall’Auditorium del Centro produzione Rai di Napoli. Un ulteriore riconoscimento per quello che, attraverso il suo volto iconico, ha incarnato lo spirito di un popolo intero, riportando sui palchi teatrali prima, sullo schermo cinematografico poi, quell’istrionica simpatia tipica della città di Napoli, segnando un’epoca fondamentale nella storia dello spettacolo italiano. Che, non solo per le venture celebrazioni, continua a vivere e a divertire.