Come il Buon samaritano ha saputo chinarsi sulle ferite di donne violentate e maltrattate”. Con queste parole il Capo Dipartimento per le libertà civili e l‘immigrazione al Ministero dell’Interno, il prefetto Michele Di Bari, si rivolge a don Aldo Buonaiuto parlando dei contenuti del volume “Donne crocifisse – La vergogna della tratta raccontata dalla strada”. Una recensione intensa, nella quale emerge la vicinanza umana e professionale di una figura, come il prefetto Di Bari, da sempre impegnata al fianco dei più deboli, ricoprendo incarichi di responsabilità a tutela della società civile nei suoi risvolti più complessi, dalla difficile realtà dei migranti a quella degli ultimi e degli emarginati. Di qui, una riflessione sull'importanza di accendere i riflettori sul “dramma del nostro secolo”, con la lucida sensibilità di chi possiede cultura e responsabilità.
Di seguito la recensione completa:
“Reverendissimo Don Aldo,
grazie di cuore per il dono della pubblicazione 'Donne Crocifisse' che apre squarci sterminati su una tragica realtà, cui ha dedicato le più vive energie per far condividere un vissuto, un impegno, una sfida corroborata dalla forza della Sua vocazione sacerdotale da sempre immersa nella storia. Ne viene fuori non soltanto un inanellarsi di eventi, di donne recuperate, di contesti bonificati dalla criminalità ma soprattutto la testimonianza di un prete che declina il Vangelo nella parte più complicata e difficile. Come il Buon samaritano ha saputo chinarsi sulle ferite di donne violentate e maltrattate; ha avuto compassione, si è preoccupato della loro sorte. In sintesi, ha ridato dignità a chi era perduto nel labirinto dei peccati della modernità, cercando di guardare dentro l’anima delle persone senza curarsi della loro provenienza e della loro fede religiosa.
Un testo che inquieta e scuote per i tormenti di storie umane destinate a restare indelebili, tant’è che Papa Francesco, nella sua introduzione, ne fa un vessillo di conoscenza del fenomeno della tratta. Nello scorrere le pagine emerge che non è certamente mancato il coraggio per adunare gli uomini e le donne di buona volontà a contrastare questa orribile piaga del nostro tempo. San Pio diceva: 'Sii umile di cuore, grave nelle parole, prudente nelle tue risoluzioni'. Ecco, la lettura del libro costituisce un progressivo irrobustimento delle azioni da promuovere per dare concretezza al rispetto della dignità delle persone e gronda di percorsi anche culturali per non comportarsi come il sacerdote o il levita nella parabola del Buon samaritano che, scendendo da Gerusalemme verso Gerico, alla vista del malcapitato 'passarono oltre'. A piene mani i tanti episodi narrati e raccontati sono davvero intrisi di compassione e di misericordia cristiana.
Complimenti.
Un caro saluto”.
Prefetto dott. Michele Di Bari
Capo Dipartimento per le libertà civili e l‘immigrazione al Ministero dell’Interno