Il corridoio Vasariano, il lungo tunnel un tempo utilizzato dai Medici per raggiungere rapidamente Palazzo Vecchio dalla residenza reale di Palazzo Pitti, passando attraverso gli Uffizi e Ponte Vecchio, ĆØĀ stato chiuso “con effetto immediato” e senza indicazione di una data per la riapertura. La misura ĆØĀ stata disposta, dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco, “per questioni di sicurezza”. Alla base della decisione problemi riguardanti le norme antincendio: troppo lungo il corridoio, circa 800 metri, e troppo poche le uscite di sicurezza, due, una all’inizio e una alla fine.
“Cosi’ com’ĆØ il Vasariano non ĆØĀ fruibile nemmeno per visite saltuarie”, ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Firenze, Roberto Lupica, che ha sottolineato come “soluzioni” al problema ci siano, “ma prima di tutto la direzione deve decidere cosa fare” del corridoio. Per molti anni, fino ad oggi, il Vasariano ĆØĀ stato aperto “a singhiozzo”: non accessibile ordinariamente come le altre parti degli Uffizi, lo ĆØĀ stato, a determinate condizioni, su prenotazione, per visite guidate organizzate a gruppi. A rivendicare l’esposto che ha condotto all’intervento, presentato ad aprile scorso, ĆØĀ stato il sindacalista della Confsal Unsa Beni culturali Learco Nencetti. “Ho deciso di farlo per denunciare il numero indiscriminato di accessi al Corridoio: 7-8 visite al giorno, ognuna con in media 15 partecipanti. E il corridoio ĆØĀ inoltre privo di uscite antincendio nei tratti intermedi del percorso e sprovvisto di una segnaletica di sicurezza chiara”.
La riapertura del Vasariano, che fino ad oggi ha accolto circa 700 opere, tra le quali ben 500 autoritratti, potrebbe non arrivare a breve. I vertici degli Uffizi, che confermano “l’inagibilitĆ dello spazio anche per le alte temperature” (assenti lungo il percorso sistemi di climatizzazione), avevano giĆ annunciato nei mesi scorsi la volontĆ di un piano di riorganizzazione del corridoio: il direttore Eike Schmidt aveva spiegato di volerlo aprire maggiormente al pubblico, aggiungendo che, a tal fine, il corridoio sarebbe stato chiuso temporaneamente per interventi di adeguamento alla nuova funzione, a partire da ottobre. L’idea di Schmidt era anche quella di spogliarne le pareti dagli autoritratti, e spostarne un nucleo di cinquanta, a rotazione, in apposite sale ricavate al primo piano degli Uffizi: la restante gran parte sarebbe stata avviata ai depositi. L’imprevista chiusura, tuttavia, potrebbe cambiare la tempistica dell’intero progetto.