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“Tutto il mio folle amore”: ognuno ha le sue diversità

Il Premio Oscar Gabriele Salvatores presenta a Venezia nella sezione Fuori concorso, il film Tutto il mio folle amore. Un piccolo capolavoro, un racconto ironico e tenero della diversità senza mai un momento di cedimento o scorciatoie per sottrarre una lacrima allo spettatore. Un crescendo di emozioni dove si racconta la storia di un autismo. L’opera del cineasta napoletano, é tratta dal romanzo Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas,  che ha fatto conoscere al mondo intero la storia di Andrea, ragazzo autistico di 22 anni, e di suo padre Franco in giro all’avventura per il Sud America. Una storia vera che ha raccontato la diversità, i rapporti padre figlio. 

Il cast

Interpretato da Claudio SantamariaValeria GolinoDiego AbatantuonoGiulio PrannoDaniel VivianMaruša MajerTania Garribba, nella trasposizione cinematografica di Salvatores narra le vicende di Elena che molto giovane si innamora di Willi, il Modugno dell’Est e si innamora di lui, come lei stessa dice in una delle scene più intense: “Una sera mi ha dedicato una canzone e io ho capito che lo amavo”.

La trama

Elena rimane in stato interessante ma quando lo confessa a Willi lui fugge lasciandola sola. Si intuisce che il percorso di Elena per offrire al figlio una vita dignitosa non è stato facile, ma l’incontro con Mario, una bella e calda figura interpretata da Diego Abatantuono, le rende quantomeno la quotidianità meno pesante. Dopo sedici anni di silenzio Willi desidera rivedere Elena e conoscere il figlio abbbandonato. È in questo momento che conosce Vincent, a cui Elena ha dato questo nome in ricordo della canzone che lui le aveva dedicato. Da qui si snodano vicende fantastiche, deliziose, surreali che vedono Willi e Vincent fuggire insieme e attraversare territori sconosciuti che fanno da specchio ai territori sconosciuti dell’anima e che mettono in lì c’è come ognuno di noi vive i suoi handicap per mancanza di consapevolezza, per timore di restare solo, per paura di amare ed essere amato. Elena e Mario si mettono all’inseguimento dei due e durante il viaggio nascono amori, amicizie, legami fuori dagli schemi e dettati soltanto dal cuore e dall’istinto. Willi accompagna la crescita del figlio, né condivide momenti importanti e la straordinaria bravura del giovane attore Giulio Pranno rende reale e vivo il personaggio di Vincent. Una interpretazione meritevole di encomio per queste tenerezze di cui oggi tutti noi abbiamo grande bisogno.

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