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Torino: l’artista Gunter Demnig presenta “Pietre d’inciampo”

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Le “Pietre di inciampo” sono piccole targhe di ottone per commemorare i cittadini deportati nei campi di sterminio nazifascisti, che vengono incastonate sulle pavimentazioni stradali e davanti all’ultima abitazione della vittima. Il progetto del museo diffuso per tutta l’Europa viene concepito dall’artista tedesco Gunter Demnig nel 1993, la prima posa non autorizzata, successivamente sanata, risale al 1997 a Berlino – Kreutzberg. Dall’anno 2000 Demnig ha iniziato a posare le sue Pietre d’inciampo in tutta Europa. Sono ora più di 45.000 e si trovano in oltre 1.000 località europee. È difficile tenere il conto, perché instancabilmente Gunter Demnig accoglie e soddisfa tutte le richieste, anche quelle dalle località più remote.

Di monumenti collettivi dedicati alla memoria delle vittime del nazifascismo ne esistono a bizzeffe. Per questo l’autore ha avuto l’idea di un monumento dal basso che possa commemorare personalmente ognuno dei caduti: “la cosa più importante è che ogni vittima venga ricordata per la propria storia” dichiara l’artista, l’inciampo è infatti un monito che deve far interrogare chi passa nel ricordo di quanto accaduto in quel luogo. Questa è l’idea alla base delle “Stolpersteine” (in lingua originale).

Le pose di Torino sono iniziate sabato 10 gennaio  e terminate domenica 11. Sono state posate 27 pietre in cinque Circoscrizioni della Città, promosse da Il Museo, con la Comunità Ebraica di Torino, il Goethe-Institut Turin e l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino. In giornata si terrà anche la posa di 9 Pietre d’inciampo nelle città di Brescia, Adro e Gavardo Benecco di Soprazzocco per ricordare le vittime dei Lager in queste 3 città. L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura è realizzata in collaborazione con Comune di Adro, Comune di Brescia, Comune di Gavardo, ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati), Archivio storico per la Resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica – sede di Brescia, Associazione Fiamme Verdi, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani), Casa della Memoria, Università Popolare Astolfo Lunardi.

Claudia Gennari: